Cosenza, Occhiuto ha aumentato i debiti da 200 a 305 milioni di euro! (di Sergio Nucci)

di Sergio Nucci

Su una cosa siamo d’accordo con il sindaco di Cosenza: i numeri non mentono. Sono freddi, impietosi, veri e non mentono mai neanche quando qualcuno vorrebbe addomesticarli a proprio vantaggio.
Perché due più due farà sempre quattro e perché dieci sarà sempre maggiore di nove.

Fatta questa premessa, con la stessa schiettezza diciamo che le affermazioni del primo cittadino sulle finanze comunali sono tutte, nessuna esclusa, confutabili.
Dalla prima all’ultima, facendo ricorso proprio a quei numeri che lui stesso chiama in suo soccorso ma che alla fine si rivelano il peggior j’accuse al suo modo di gestire la cosa pubblica.
Perché i numeri descrivono una verità che per quanto dolorosa per questa amministrazione è l’unica certificata.

Il sindaco afferma ad esempio che questa amministrazione ha ereditato una situazione debitoria di oltre 100 milioni di euro ma poi dimentica di aggiungere di aver ricevuto dalla Cassa Depositi e Prestiti ben 160 milioni di euro per ripianare proprio i debiti degli anni passati.

Il sindaco afferma che non ci saranno ripercussioni sostanziali per i cosentini in caso di dissesto ma non dice che ad esempio per i commercianti la COSAP aumenterà in maniera vertiginosa ovvero che raddoppierà.

Il sindaco afferma di aver risanato le casse comunali ma non dice che nel 2012 il debito rendicontato dell’Ente era di 200 milioni di euro e che nel 2018 diventa magicamente di ben 305 milioni, ovvero 105 milioni di euro in più, ovvero circa duecento dieci miliardi di vecchie lire.

Il sindaco afferma di aver ridotto la spesa per il personale del comune ma dimentica di dire che dal 2011 (data del suo insediamento) più di 600 dipendenti sono andati in pensione e che la stessa non è di competenza del comune.
E potremmo continuare.
Troppe affermazioni di questo sindaco non sono vere, o meglio sono false. Resta da capire se il sindaco dice il falso perché è in malafede o dice il falso perché incompetente.
A questo punto la domanda nasce spontanea. Cosentini, preferite un sindaco in malafede o un sindaco incompetente?
Tertium non datur.

P.S.: a questi indirizzi le risposte alle legittime domande: perché fidarsi è bene non fidarsi è meglio.

http://www.buongiornocosenza.it/pdf/relazionerevisori2019-21.pdf
http://www.buongiornocosenza.it/pdf/CONSUNTIVO2012.pdf