Cosenza: Occhiuto “usa” stato, chiesa e bambini e la città se ne sta accorgendo

La popolarità di Mario Occhiuto è in forte calo a Cosenza. Molta gente che lo ha votato lo sta abbandonando e, con essa, anche qualche politico che, vivendo più a contatto con la città, sta mettendo già i piedi avanti, avendo capito lo stato d’animo dei cosentini. Il metodo Occhiuto è stato finalmente recepito come negativo da gran parte dei suoi stessi elettori, che ne hanno preso le distanze e continuano a farlo.

Non è stato sufficiente montare il presepe sul fast food dello scandalo a Piazza Fera per santificare illeciti pacchiani e grossolani giunti ormai alle orecchie di tutti e denunciati persino alle autorità europee, come non è stato sufficiente dare il nome di San Francesco di Paola al ponte di Calatrava per santificare e ottenere giustificazione per quella che sarà la più grande opere di cementificazione mai operata a Cosenza, che partirà proprio da quello spazio. Per poi estendersi a Gergeri, tanto si sa che a Cosenza le elezioni le vincerà sempre qualche pedina del “sistema”…

Così come non è stato sufficiente annunciare in una conferenza stampa farsa, convocata immediatamente dopo gli scandali verificatisi nel centro storico, che si aprirà il museo della polizia di stato, per lasciar credere che ci si stia occupando di questa parte importante della città di Cosenza sempre più abbandonata.

Anche i bambini sanno che se Occhiuto sta “allisciando” le alte autorità dello stato e della chiesa lo fa unicamente per utilizzarle come accreditamento presso i cittadini, perché esse rappresentano un punto di riferimento per tutti. Il metodo di utilizzare anche la sacralità e la funzione della chiesa per giustificare ciò che l’opinione pubblica potrebbe recepire come il male, è uno dei metodi centrali dell’amministrazione Occhiuto. E crediamo che se ne stia accorgendo anche l’arcivescovo Francesco Nolè al quale non manca il metro per valutare il bene e il male. Per chi ne avesse dubbio, questo metodo è validato dalla gravissima mancanza di rispetto verso Piazza San Teresa, al suo sagrato di luogo di culto divino, abbandonata dall’Amministrazione Occhiuto ad un vergognoso fragore non di giovani ma di bottiglie di alcool e altro. Questo luogo, importantissimo per gran parte della città moderna, insieme al Parco Romeo (che per fortuna viene curato da La Terra di Piero, chè se no staremmo freschi), viene abbandonato al suo destino.

Allo stesso tempo, non è sufficiente dire che l’isola pedonale davanti alle scuole elementari di via Roma è stata fatta per tutelare la salute dei bambini, quando appare ovvio che mentre una volta le auto scendevano, ora affrontano una ripida salita e questi poveri bambini sono letteralmente aggrediti dai veleni degli scarichi delle autovetture. Altro che salute! E poi ormai tutti sappiamo che per quella piazza Occhiuto ha destinato 300mila euro da distribuire a qualche suo amico o creditore. Ecco allora che ancora una volta si utilizza la sacralità, questa volta dell’infanzia, per giustificare una nuova colata di cemento. Sì, cemento e ancora cemento: questa è la realtà. Altro che la letterina che manda ai bambini per il primo giorno di scuola, roba da denunciarlo per molestie. Come realtà è l’avere preso atto, da parte della maggioranza dei cittadini, che il farneticante tentativo di riempire a tutti i costi il parcheggio di Piazza Fera è fallito, nonostante la folle idea di deviare anche il traffico per ottenere un flusso maggiore e, in ultima istanza, di aprirvi il noto fast food, sacrificando anche tutti quei cosentini che, con grandi sacrifici, hanno aperto locali nel settore della ristorazione.

In estrema sintesi: il vero grande nemico di Mario Occhiuto e della sua Amministrazione è lui stesso con i suoi stretti collaboratori, i cui nomi i cosentini si ricorderanno certamente alle prossime elezioni, statene certi, perché sono il coro silente e complice al più grande segno di contraddizione vivente nella città sostenibile del sindaco-architetto che, per allontanare il traffico dal centro di Cosenza, ha voluto realizzare il più grande parcheggio proprio lì. Esattamente nel centro, a Piazza Fera. E questo parcheggio è proprio quell’opera di cui si è detto orgoglioso…

Cosenza ha ormai compreso che le dichiarazioni e i comunicati di Occhiuto, unici nello sfoggio del “politicamente corretto”, sono, invece, una lingua inventata per giustificare l’ingiustificabile e confondere i cittadini. Tra l’altro, approfittando di una serie molto lunga di media ai quali firma determine ed elargisce soldi per non essere attaccato. Povera Cusenza nostra!