Cosenza, parassiti (sociali) alla riscossa. “Vi racconto le mirabolanti avventure della cugina di Jole”

Gentilissimo Direttore,

nel manifestarle tutto il mio apprezzamento per l’onestà intellettuale, la professionalità, la competenza ed il coraggio con il quale svolge il ruolo di Direttore, vorrei, dopo aver letto diversi articoli apparsi sul suo sito, approfondire la figura, già da lei trattata, della dottoressa Maria Teresa Pagliuso, cugina del presidente della Regione Calabria Jole Santelli e figlia del “grande” onorevole Pagliuso.

La dottoressa Pagliuso Maria Teresa, dopo non essere riuscita a completare gli studi presso l’Università di Bologna, si trasferisce a Catanzaro dove consegue la Laurea in Medicina nell’anno accademico 1988/89 (quando il padre era consigliere e assessore regionale) presso l’Univerisità Magna Grecia. Del corso di studio, fortemente influenzato dal padre Gino Pagliuso, tra gli studenti dell’epoca sono rimasti famosi molti esami in cui la Pagliuso faceva scena muta e li superava con voti molto alti. Alla faccia di noi comuni mortali che per superare gli esami dovevamo studiare seriamente e sudare sette camicie.

Nel mese di marzo 1991, viene assunta presso il laboratorio Analisi dell’Ospedale di Rogliano dove la dottoressa si reca saltuariamente, perché troppo lontano da Corso Mazzini – Cosenza e nel mese di febbraio dell’anno 1994 viene trasferita presso il Laboratorio di Analisi dell’Ospedale di Cosenza con procedure a dir poco discutibili e senza alcuna evidenza pubblica.

La dottoressa trascorre qualche anno presso il Laboratorio Analisi dell’Ospedale di Cosenza ed il 28.02.1999 (data dalla quale comincia il suo percorso nella ASL) viene trasferita presso il Dipartimento di Prevenzione dell’ex ASL n.4 di Cosenza, presso il quale, all’epoca, regnava il mitico dottor Peppino Fabiano fedelissimo di Gino Pagliuso, e viene assegnata all’Unità Operativa di Igiene degli Alimenti azzerando completamente ogni procedura prevista dalla normativa vigente, ivi compresa l’appartenenza alle discipline che regolano la professione medica (da Laboratorio Analisi a Igiene Alimenti).

Gino Pagliuso

Nonostante nell’Unità Operativa Igiene degli Alimenti lavorino da tempo diverse dottoresse di cui sono notorie le capacità professionali ed umane con più titoli ed anzianità di servizio, la dottoressa Pagliuso asserisce che è lei a sostituire il Direttore dell’U.O. Igiene Alimenti dottor Fabiano (uomo come detto di Gino Pagliuso) e chiede il pagamento dell’indennità prevista dell’ex articolo 18 del CCNL.

Con nota prot. 2039 del 05.02.2003 le risponde il responsabile ufficio risorse umane, dottor Bellusci, ricordiamo questo nome, nella quale specifica: che per la dottoressa Pagliuso non risulta acquisito alcun provvedimento formale di attribuzione di incarico di dirigente dell’U.O. Igiene Alimenti e bevande ma piuttosto la sola assegnazione alla citata U.O. a seguito dell’avvenuto trasferimento dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza dal 01.03.1999.

La suddetta interpretazione del dottor Bellusci viene ribaltata qualche mese dopo ed in data 01.07.2003 l’Uffico legale dell’ex AS 4 di Cosenza invia una lettera al Commissario straordinario nella quale riporta un attestato firmato da direttore Amministrativo f.f. Francesco Buoncristiano dal quale risulta che nei mesi di luglio e di agosto 1999 la dottoressa Pagliuso ha sostituito il dottor Giuseppe Fabiano nelle funzioni di responsabile dell’U.O. Igiene Alimenti e che dal 01.09.1999 a seguito del collocamento a riposo del dottor Fabiano la dottoressa Pagliuso sta svolgendo di fatto le funzioni di responsabile della predetta U.O. Igiene Alimenti e nutrizioni del Distretto di Cosenza.

C’è da dire che il dottor Giuseppa Fabiano era un dirigente di II livello (Primario), e la U.O. Igiene degli Alimenti che dirigeva a Cosenza era una Unità Operativa Complessa: come poteva la dottoressa Pagliuso semplice medico (assistente) trasferito dall’Ospedale dal 01.03.1999 sostituire e dirigere una U.O: Complessa dopo appena 6 mesi e soprattutto senza neanche l’assegnazione di una U.O. semplice (condicio sine qua non per ottenere l’incarico di responsabile dell’U.O. Complessa)?

In data 16.07.2003 il Commissario straordinario dottor Alberto De Maio scrive una nota, prot. 494 DG al dottor Bellusci per cercare di convincerlo a retribuire quanto chiesto dalla dottoressa Pagliuso (l’indennità di sostituzione ex art.18 del Contratto della Dirigenza Medica) ed il dottor Bellusci prima contrario con chiara posizione espressa nella lettera prot. 2039 del 05.02.2003, poi capitola, e guarda caso la figlia Armenia viene assunta all’ex AS n.4 di Cosenza ed assegnata all’U.O. di Igiene Alimenti e Bevande (della serie tengo famiglia).

Cosicchè in data 27.11.2003 con delibera 1193 del 27.11.2003 vengono pagati alla dottoressa Pagliuso 5.796,00 euro e altri 6.955,00 euro per un totale di 12.751,00 euro.

Ma la dottoressa Pagliuso, che ha percepito i soldi per le funzioni di responsabile f.f. dell’Unità Operativa Igiene Alimenti e Nutrizione (Complessa) in realtà non ha nemmeno una Unità Operativa semplice e quindi corre ai ripari, ed in data 17.12.2004 con delibera n.57 e n.58 cerca di ottenere la Unità Operativa Semplice di cui ha bisogno e quindi sempre a firma del dottor Buoncristiano le assegnano l’Unità Operativa Semplice dimenticando però  che nel Distretto di Cosenza non è previsto dall’Atto Aziendale (Atto Aziendale adottato con delibere n. 1832 del 20.10.2011 e n.34 del 10.01.2002) una Unità Operativa Semplice di Igiene Alimenti e Nutrizione, ma solo una Complessa che già detiene il dottor Macello Perrelli, che nel frattempo è risultato vincitore di concorso.

Infatti, per la copertura del posto lasciato vacante dal dottor Fabiano, l’ex AS n.4 di Cosenza ha espletato un concorso a cui ha partecipato anche Maria Teresa Pagliuso che, dopo accesa discussione tra la famiglia Occhiuto (imparentata anche con i Pagliuso) – dei quali era fedelissimo il dottor Perrelli (già commissario straordinario dell’ASP di Cosenza per gli Occhiuto) – e la famiglia Pagliuso&Santelli, sponsor di Maria Teresa, si stabilisce in una memorabile cena sul Tirreno che prima sarebbe andato Perrelli (più anziano) e successivamente Maria Teresa Pagliuso.

Ma la dottoressa Pagliuso non ancora satolla del pagamento degli euro di cui sopra, in data 29.01.2004 con delibera n. 132 che rettifica ed integra la delibera n. 1193/2003 ottiene anche il pagamento di arretrati e precisamente dal 01.09.1999 anno del suo trasferimento dall’Ospedale di Cosenza all’AS e percepisce la somma di 28.713,00 euro fino al 15.12.2003 e poi 15.922,00 euro che si uniscono a quelli già arbitrariamente percepiti per un totale complessivo di 57.426,00 euro.

D’altro canto doveva comprarsi la casa a Roma perché Jole e le altre cugine già l’avevano e lei che figura ci faceva?

È importante inoltre sottolineare che il dottor Marcello Perrelli, che ha svolto le mansioni di commissario straordinario dell’ex ASL di Cosenza dal 30.12.2003 al 16.03.2004 ha dichiarato che è stato sostituito per il periodo equivalente dalla dottoressa Pagliuso, vedi cert. Prot. 2084 del 15.11.2004, ma lo stesso dottor Perrelli in data 09.09.2004 (quindi dopo la sostituzione) chiede addirittura per la stessa Pagliuso (per sanare tutto) il conferimento di incarico di struttura semplice – prot. N. 1551/DSPR (da notare che prima viene retribuita e poi successivamente lo stesso dottor Perrelli chiede per lei la direzione di una U.O. semplice). Siamo all’assurdo, ma chi di dovere continua ad essere distratto.

Pensionato anche Perrelli, Faccia di Plastica (l’ex direttore generale Raffaele Mauro) non è riuscito a nominare la Pagliuso (nonostante avesse promesso solennemente davanti a famiglie che contano) ed è stato costretto a nominare il direttore sostituto attraverso avviso all’esito del quale la dottoressa è risultata perdente.

Adesso, con l’elezione di Jole a presidente della Regione e con l’avvento dell’incompetente totale dottor Mario Marino (già noto alle cronache, tra l’altro, per essere massone di lungo corso, incappato in qualche indagine giudiziaria puntualmente affossata e per il pestaggio del dottor Cesareo), che svolge attività per strutture private mantenendo però l’indennità di tempo pieno presso l’ASP, alla guida del Dipartimento di prevenzione il cerchio si sta chiudendo e Maria Teresa Pagliuso continua a ballare la tarantella alla faccia dei calabresi pregustando il tanto agognato incarico di direttore dell’ U.O. Igiene Alimenti e Bevande dell’ASP di Cosenza.

Non c’è alcuna speranza che l’oca giuliva della Commissaria dell’ASP dottoressa Bettelini “modello Lombardia” riuscirà a garantire il diritto, la legalità e la trasparenza nelle procedure opponendosi alla Santelli.

Se questa è la Calabria non ci resta che piangere, ma la speranza che prima o poi qualcuno si svegli è forte.

Nella speranza che lei, egregio direttore, ritenga opportuna pubblicare la presente, la ringrazio per la sua pazienza, in particolare, per il lavoro che svolge quotidianamente per la nostra martoriata regione.

Lettera firmata