Cosenza, Parco acquatico su “Striscia”. Il Gattopardo, il cazzaro e il gioco delle tre carte

Il 28 dicembre 2020 è andato in onda un servizio di Striscia la Notizia sul Parco acquatico di Cosenza. Le immagini parlano chiaro, una vera e propria cattedrale nel deserto, milioni di euro buttati al vento e strutture letteralmente “mangiate” dalla vegetazione.

L’inviato Vittorio Brumotti, funambolo della bicicletta, che di solito si cimenta con tossicodipendenti e spacciatori, questa volta ha intervistato il cazzaro per eccellenza, Mario Occhiuto, all’epoca sindaco di Cosenza, che si è fatto trovare in sella ad una bicicletta-soprammobile e si è prestato a recitare la figura del ciclista provetto.

La scena era veramente imbarazzante: il sindaco in stile “Oggi le comiche” pedalava come su una cyclette senza percorrere un metro, a vuoto mentre Brumotti gli girava davanti e di dietro facendogli domande sulla questione del Parco acquatico.

Il servizio, ancora disponibile sul sito della trasmissione televisiva, doveva essere una classica denuncia “alla Striscia” per evidenziare le inefficienze e i disservizi di un’amministrazione che dopo 10 anni non è riuscita a terminare un’opera che era praticamente già finita all’epoca del suo insediamento. E invece no, è stato tutt’altro, perché come tutti ormai sanno, in Calabria e soprattutto a Cosenza nulla è come appare. Il servizio televisivo di “Striscia” è stato invece uno spot (certamente a pagamento) commissionato dal cazzaro e dei suoi compari. E vi spieghiamo anche il perché: la grande accoglienza – addirittura farcita da teatrino – dell’ex sindaco nei confronti di Brumotti è stata sospetta fin dall’inizio. Di certo, l’atteggiamento di Brumotti non era quello di una incursione giornalistica con domande indiscrete ma serviva soltanto a fare anticipare al cazzaro dichiarazioni coperte da segreto istruttorio, comunicando “urbi et orbi” d’aver denunciato “alle autorità competenti“ fatti illeciti sulla vicenda del Parco acquatico che a suo dire qualcuno aveva commesso. Il cazzaro scendeva addirittura nello specifico elencando questioni e circostanze precise: “… Su lavori pagati ma mai effettuati… sono state riscontrate delle difformità sulla contabilità… ”. Un vero e proprio “pasticcio burocratico”. Pardon, un “basdiggio”, per essere più precisi ascoltando la indecente pronuncia del soggetto in questione.

Per una migliore comprensione dei fatti: la pagliacciata nel salone di rappresentanza del Comune con il sindaco messo a fare il buffone su una cyclette, serviva soltanto a far dire al cazzaro che sul Parco acquatico c’è in corso un “basdiggio” burocratico. In pratica, uno spot a pagamento sulla rete ammiraglia delle televisioni del suo capo politico, Silvio Berlusconi.

Noi, dopo aver visto il teatrino, abbiamo subito ribadito le vere motivazioni che stavano alla base di un’azione speculativa da parte di questa amministrazione comunale su un’opera pubblica che non doveva decollare per favorire gli amici degli amici ovvero Carmine Manna e compari che gestiscono ancora oggi contro ogni logica la piscina comunale di Campagnano (http://www.iacchite.blog/cosenza-ecco-perche-occhiuto-boicotta-le-piscine-e-il-parco-acquatico/). Eppure Occhiuto, per qualche motivo che ancora non era chiaro, aveva esigenza di comunicare che c’era un “basdiggio” alla base di questa vicenda.

Dopo appena quattro giorni esatti da quel servizio andato in onda su Canale 5, il porto delle nebbie, e quindi il Gattopardo (per chi è nuovo di Iacchite’ il procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo), in questo caso travestito da sindaco cazzaro, comunicava ai giornali di regime (quelli che ancora escono in forma cartacea e che secondo Gattopardo e cazzaro rappresentano la “credibilità assoluta”….) di aver concluso le indagini, combinazione nella stessa settimana del servizio, sull’inchiesta vecchia come il cucco ma pilotata proprio da una denuncia del cazzaro per tirarsi fuori dagli impicci, anzi dagli “imbicci”

Ed ecco confezionato allora il più classico dei classici ovvero il gioco delle tre carte o se preferite il gioco dei compari: Mario Occhiuto denuncia al funambolo della bici della tv di Berlusconi  un illecito e dopo quattro giorni il Gattopardo della procura “gli risponde” pubblicando sui media di regime  gli avvisi di garanzia. Insomma, giustizia ad orologeria, stile jukebox!

E così, dopo che il cazzaro  – preoccupato da quello che aveva scritto Iacchite’, ripreso anche dalla deputata del M5s Anna Laura Orrico – due anni e mezzo fa, aveva presentato una denuncia, il Gattopardo della procura fa diventare “legge” il pensiero del cazzaro addossando tutte le colpe ai soliti funzionari del Comune, già sputtanati da decine di inchieste, ovvero Carlo Pecoraro e Michele Fernandez, oltre che ai titolari dell’Impresa senza peraltro arrivare a nulla e insabbiando tutto in perfetto stile porto delle nebbie. Ma ormai tutta la città ha capito il giochino delle tre carte… Dov’è il Parco acquatico? La uno, la due o la tre? Et voilà, il gioco è fatto!