Cosenza, per l’attacco si lavora sul golden boy del Toro, Vincenzo Millico

Come riporta La Stampa, il direttore sportivo del Cosenza Stefano Trinchera lavora per trovare un attaccante talentuoso da regalare a mister Braglia. Piace molto Vincenzo Millico, classe 2000, di grande prospettiva, cresciuto nel vivaio del Torino e che la scorsa settimana ha realizzato il suo primo gol tra i professionisti nella gara vinta dai granata sul campo del Debrecen in Europa League. Gol che ha fatto passare l’ex Primavera granata alla storia: il più giovane calciatore italiano ad avere fatto centro in una coppa europea. Una sorta di “predestinato”. L’attacco del Torino Primavera della scorsa stagione Kone-Millico potrebbe dunque ricomporsi in rossoblù, visto che l’esterno offensivo è stato già ingaggiato dal diesse Trinchera. Di gol nella squadra Primavera del Toro, Millico ne aveva segnato 29 in 28 partite ufficiali ed è ovvio che il club del presidente Cairo adesso se lo coccoli. Ma prima con tutta probabilità ci sarà da fargli fare le ossa, come si dice in gergo e Cosenza potrebbe essere la piazza giusta. Ovviamente non manca la concorrenza, a cominciare dal solito Pescara… E bisogna “battere” anche il tecnico del Toro Mazzarri, che non è proprio convinto di voler cedere il ragazzo. Si vedrà.

Ecco cosa scrive di Millico oggi la Gazzetta dello Sport

Il quarto d’ora di “Vincenzino” è stata una scossa di adrenalina pura, un inno al talento e alla gioventù, un arcobaleno granata apertosi d’improvviso sul cielo di Debrecen in una serata di festa. Quando è entrato, ha saputo subito sfruttare l’occasione firmando il gol dell’1-4 al debutto nelle coppe. In una manciata di minuti, l’Europa ha scoperto Vincenzo Millico: professione attaccante, 19 anni il 12 agosto, alle spalle una trafila nelle ultime 5 stagioni nel settore giovanile del Toro, è stata una delle più grandi scoperte di Massimo Bava (ex responsabile del vivaio, oggi d.s. del Toro), vissuta con quell’etichetta del predestinato.

Questo ragazzo nato e cresciuto a Torino è diventato il primo italiano nato nel 2000 ad aver segnato nelle coppe europee. Nulla di cui sorprendersi, verrebbe da aggiungere, per uno come Millico abituato a segnare tanto e spesso: l’ultima è stata la stagione dell’esplosione, con 29 gol in Primavera, e l’esordio in Serie A contro l’Atalanta. Professione attaccante, più esterno che seconda punta, un destro capace di fare miracoli e un sinistro che non è affatto male, scatto bruciante e una capacità rara di lasciare il difensore sul posto spesso seguita da parabole difficili da immaginare. È il diamante più puro emerso dal vivaio granata nell’ultimo decennio al punto che dall’inverno Mazzarri lo ha promosso tra i grandi. Nell’ultimo mese è stato protagonista di una crescita che al Toro non è passata inosservata: il processo di integrazione consumato in fretta, i consigli dei «vecchi», il lavoro a testa bassa. Segnali che è sulla strada della completa maturità. A Debrecen ha rotto il ghiaccio, per Vincenzino il bello è appena iniziato.