Cosenza, piazza della Vittoria: salviamo Palazzo Buda

COSENZA, PIAZZA DELLA VITTORIA: SALVIAMO PALAZZO BUDA  

di Ermanno Fava

A distanza di duemila anni dall’evangelico miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci, a Cosenza si sta verificando, da qualche tempo, un miracolo ben più profano, non avendo nulla di celestiale da condividere con quello avvenuto in Palestina ad opera di Gesù di Nazareth. In verità non di vero miracolo si tratta, ma di un trucco da illusionista. Il trucco consiste nell’individuare un edificio fatiscente, nel farlo dichiarare inagibile e pericolante, quindi demolirlo e costruire al suo posto un fabbricato ex novo, che avrà una volumetria almeno doppia del demolito, realizzando un guadagno che va molto al di là del costo di demolizione e ricostruzione.

Miracoli di questo genere, come ognuno può constatare, si sono già verificati nell’isolato compreso fra via Rivocati e corso Umberto, fra piazza Riforma e via Monte Grappa.

Un destino simile sembra aleggiare sullo storico Palazzo Buda, all’angolo fra viale Trieste e via Monte S. Michele, prospiciente i giardini di piazza della Vittoria.

Circa dieci anni fa, il palazzo Buoncristiano del 1920 è stato interessato da un intervento di ristrutturazione sufficientemente corretto, che non ha alterato né la volumetria né le linee estetiche essenziali, restituendo al palazzo ed alle vie adiacenti l’aspetto dignitoso che avevano agli inizi del XX secolo.

In realtà il pericolo per Palazzo Buda, data la sua accertata storicità (vedi Domenico Passarelli, 1999; Alessandro Campolongo, 2009; Fulvio Terzi 2010; solo per citare gli scritti più recenti); non dovrebbe sussistere, considerando che finora la sostituzione edilizia ha interessato edifici compresi, è vero, nella perimetrazione del centro storico, ma il cui valore era prevalentemente dovuto al contesto di appartenenza.

Ma non c’è limite al peggio (per la legge di Murphy se c’è una probabilità che qualcosa di errato avvenga, questo avverrà senz’altro), considerato il fatto che: gli eredi Buda hanno già provato a vendere in blocco tutto il palazzo; vendita all’asta che però è andata deserta; hanno provveduto a rescindere il contratto d’affitto degli appartamenti a tutti gli inquilini attraverso il proprio amministratore, e mi risulta che la stessa cosa stia avvenendo per gli esercizi commerciali situati al piano terra; inoltre gli appartamenti occupati dalle Assicurazioni al primo piano, di proprietà delle stesse, sono state già da tempo liberate, e l’attività trasferita altrove, non si sa se  sotto la spinta di qualche mirabolante promessa.

Il destino di Palazzo Buda, completato dal geom. Vincenzo Buda nel 1936, e di conseguenza di tutto il comparto prospicente piazza della Vittoria, si presenta funesto.

Pertanto, invito tutti coloro, che desiderano che ciò non avvenga, a vigilare in modo che Palazzo Buda possa ancora continuare, dopo un necessario intervento di manutenzione straordinaria e di riqualificazione, a svolgere la sua funzione originaria di quinta edilizia di tutto l’invaso spaziale al quale oggettivamente appartiene.