Cosenza, piazza Fera senza collaudo con il sì dello stato (deviato): l’intercettazione in… questura

La domanda che in tanti si pongono a Cosenza ormai da quasi tre anni (da quando la piazza è stata sequestrata dalla Dda di Gratteri, il 24 aprile 2020) è la seguente: ma se per piazza Fera non era stato effettuato il collaudo, com’è stato possibile che dalla fine del 2016 a tutto il 2019, si siano svolti concerti (Soler, Gabbani, Mahmood…), feste per la promozione del Cosenza Calcio, addirittura discoteca in piazza, per non parlare della quotidianità?

Cosa facevano la procura, la prefettura, la questura, il comando provinciale dei carabinieri in tutto questo? Possibile che fossero tutti all’oscuro delle manovre di Occhiuto che vengono smascherate, sia pure con grave ritardo, dal procuratore della Dda Gratteri? E ancora: c’era bisogno di una procura antimafia per svelare trucchetti da peracottari? Insomma, la gente vuole sapere nomi e cognomi dei pezzi deviati dello stato che hanno coperto Occhiuto in tutti questi anni. Noi ve li stiamo scrivendo puntualmente da anni i nomi e i cognomi dei servitori infedeli dello stato complici e conniventi di Occhiuto ma la giustizia è lenta e deve fare il suo corso.

Nel frattempo, tuttavia, a qualche domanda risponde anche il decreto di sequestro di piazza Fera. Siamo al 16 dicembre 2016 e il sindaco ha deciso che inaugurerà piazza Fera anche se manca il collaudo, se le scale sono attaccate ai solai e c’è il concreto rischio che qualcuno si faccia male. 

Del resto, tutti i cosentini – compresi i servitori infedeli dello stato – sapevano benissimo anche allora perché Occhiuto aveva tanta fretta di inaugurare una parte della piazza.
Il lato panoramico della piazza non era finito e lo si vedeva anche solo dando uno sguardo distratto, il parcheggio sotterraneo all’epoca era ancora nel libro dei sogni, era ancora un cantiere appena iniziato e nessuno – ma proprio nessuno – avrebbe potuto dare il via libera a quella indecenza dell’inaugurazione e del concerto di Capodanno. Ma lo stato deviato che tuttora governa Cosenza ha detto sì. Tranquillamente.

Occhiuto insomma, il 17 dicembre del 2016 ha inaugurato soltanto quello che si vedeva ovvero il primo lotto funzionale e lo ha inaugurato per una sola ragione. Se non fosse stato certificato e collaudato almeno un lotto funzionale dell’opera di Piazza Fera-Bilotti e del parcheggio sotterraneo entro il 31 dicembre del 2016, l’intero finanziamento europeo (oltre 16 milioni di euro di fondi Pisu, Por 2007-2013) sarebbe stato revocato.

Sì, perché al 31/12/2015 il Comune di Cosenza aveva rendicontato per i lavori di Piazza Fera-Bilotti la somma di 10 milioni di euro. Nel corso del 2016 risultavano rendicontati solo 2 milioni di lavori. Alla luce di questi dati rimanevano, alla data di ottobre 2016, da rendicontare, in riferimento ai lavori di Piazza Bilotti, oltre 4 milioni di euro. E Occhiuto con un clamoroso falso li ha potuti rendicontare incassando i soldi. Soldi che – prima o poi – dovrà restituire perché adesso la Dda di Catanzaro ha definitivamente chiarito la truffa.

Ma torniamo allo stato deviato. Ad un certo punto del decreto, si riporta una intercettazione che risale al pomeriggio del 16 dicembre 2016.

… Alle successive ore 17,27 Francesco Tucci contattava il collaudatore Antonino Alvaro al quale domandava, per conto del questore di Cosenza (!!!) con il quale era in riunione, entro quanto tempo sarebbe stato depositato il collaudo. Alvaro, di contro, chiedeva se la relazione di struttura ultimata fosse stata depositata presso il Genio Civile, che avrebbe dovuto restituirla dopo averla verificata. Tucci affermava di aver depositato la relazione di struttura ultimata al Genio Civile, seppur contrariamente al vero, posto che in realtà tale documentazione era stata depositata solo presso il Comune… Di talché il direttore dei lavori ed il collaudatore fornivano all’istituzione di pubblica sicurezza (la questura di Cosenza, tanto per intenderci, ndr) una data previsionale dello svolgimento del collaudo che sarebbe stato effettuato il giovedì successivo ovvero il 22 dicembre 2016…

Per una migliore comprensione: il giudice esprime in maniera contenuta la “meraviglia” per il fatto che due truffatori come Tucci e Alvaro al servizio di un delinquente mafioso come Occhiuto potessero tranquillamente “annunciare” nella sede della questura (!!!) che avrebbero fatto il collaudo (in ogni caso farlocco e falso…) dopo l’inaugurazione della piazza. Ma non solo, perché appena due settimane dopo, nelle stesse assurde condizioni, si sarebbe addirittura svolto un concerto con 80 mila persone… In ogni caso senza collaudo – prevede la legge – non si può consegnare una piazza pubblica. E la legge in una questura dovrebbero conoscerla.

Ma per completare il quadro, è necessario che leggiate anche l’incredibile contenuto di questa intercettazione che ha come scenario… la questura di Cosenza.

ALVARO: Dimmi Francé

TUCCI: Eh Antonì, sono in questura. Vogliono sapere… il questore vuole sapere… tu il collaudo quale giorno lo darai della prossima settimana?

ALVARO: E non glielo dici. Tu al Genio Civile l’hai presentata?

TUCCI: Sì, sì, sì…

ALVARO: Quindi, quando te la restituisce. Questo dipende da quando te la restituisce.

TUCCI: Sì, ho capito ma questi devono fare la manifestazione… Tu la relazione la farai la settimana prossima, gli ho detto entro giovedì… punto

ALVARO. E va bene, entro giovedì.

TUCCI: La relazione la puoi fare… invece che depositarla al Genio Civile, la puoi fare e depositare in questura, al Comune. Non è che per forza al Genio Civile.

ALVARO: Ho capito, ma mandami sta relazione di struttura ultimata, almeno così tra lunedì, martedì e mercoledì ce la faccio.

Sempre per una migliore comprensione: i due truffatori si accordano per truffare lo stato e la città di Cosenza direttamente nella sede della questura e col permesso del questore. Giustamente volete sapere chi era il questore all’epoca. Eccolo qui: si chiama Luigi Liguori. Complimenti vivissimi!

Per chi non lo conoscesse, questa è la faccia del questore Luigi Liguori