Cosenza, playout e razzismo: i “nuovi mostri” del regime mediatico e il “tesserino” di Occhiuto il parassita

Sono i “nuovi mostri” del regime mediatico che ormai ci impone cosa scrivere, di chi parlare e finanche “come” parlarne. Per farli diventare “mostri” e famosi è bastato che dimostrassero le loro capacità davanti a un video occupandosi di due spareggi obiettivamente da quattro soldi per la permanenza in Serie B tra due squadre che quasi mai hanno fatto notizia: il Vicenza (del quale praticamente non si parlava più dai tempi di… Paolo Rossi) e il Cosenza, che non è neanche mai stato in Serie A.

Lui, Matteo o Mattia, 22 anni, incensurato, si è ripreso da solo col suo cellulare in una tribuna dello stadio di Vicenza mentre urla, praticamente da solo, “scimmie” e altri improperi vari e razzisti ai tifosi del Cosenza.

Lei, Sara Pinna, sicuramente più grande d’età, mentre conduce una trasmissione in una tv privata vicentina, apostrofa un ragazzino di 7 anni, che in diretta da Cosenza e in braccio al papà per giunta, le aveva detto “Lupi si nasce” rispondendogli che prima o poi anche lui sarebbe venuto “in pianura a cercare lavoro” scadendo obiettivamente più nella cretinaggine che nel razzismo. 

Lui, il ragazzo razzista vicentino doc, s’è beccato 5 anni di daspo “richiesti” a gran voce da alcuni politici calabresi che a differenza del ragazzo razzista dovrebbero stare in galera per tutto quello che hanno combinato ma che credono di avere la coscienza pulita solo perché ogni tanto dicono che “la ‘ndrangheta fa schifo” salvo poi incassarne senza vergogna tutti i voti ed esporre i suoi rappresentanti dentro il Consiglio regionale.

Lei, la conduttrice, addirittura di origini meridionali, rischia provvedimenti disciplinari dall’Ordine dei giornalisti (anche se non ha ancora la tessera…) perché stavolta un solo politico, il presidente della Regione Calabria, tale Roberto Occhiuto, che invece è anche giornalista pubblicista con regolare tesserino ma sinceramente non si capisce perché, ha invocato la mannaia da parte del presidente dell’Ordine. E sarebbe veramente auspicabile invece che l’unico provvedimento da prendere riguardasse il ritiro della tessera a questo parassita ambulante da parte delll’Ordine (?!?) dei giornalisti della Calabria.

Fa comodo a tutti accapigliarsi per giorni interi in queste vicende senza senso che sviano l’attenzione dai veri problemi delle comunità nelle quali succedono. Perché anche nel ricco e opulento Veneto hanno un sacco di guai, eppure anche loro si accapigliano a commentare queste cazzate. E’ la legge del regime mediatico, che “impone” a tutti di trattare questi argomenti, anche se non valgono una cicca e non hanno nessun tipo di spessore. E anche se scoppiano con 10, magari 15 giorni di ritardo. Ognuno può strumentalizzare i “nuovi mostri” come meglio crede: qualcuno ci può vedere la demonizzazione della Lega razzista, qualcun altro si sfoga a livello sportivo, qualcun altro ancora li utilizza per non parlare di altro, persino il presidente del Cosenza li cavalca per cercare di avere qualche consenso in più. Un teatrino decisamente insopportabile ma che purtroppo tutti siamo praticamente “costretti” a commentare. Perché se non parli o non scrivi dei “nuovi mostri” non sei nessuno…