Cosenza, ragazzi senza banchi alla Zumbini. Occhiù, impazienti di… mandarti a quel paese

Salve caro direttore,

ti scriviamo solo per sottoporre ad una tua valutazione ciò che la dirigente Marietta Jusi della scuola media Zumbini di via Roma ha previsto per le classi prime. Tralasciamo il lungo elenco di restrizioni per soffermarci su una: dall’inizio e per svariate settimane i bambini non avranno il banco e dovranno stare 5 ore su una sedia di legno ad ascoltare e prendere appunti sulle gambe.

Crediamo, come più ortopedici ci hanno meglio specificato – anche la Montessori a suo tempo affrontava l argomento -, che questo sia un gravissimo problema per la schiena di ragazzi che sono nella piena fase di sviluppo, oltre ad un enorme peso psicologico. Oltretutto per ovvi motivi non è prevista la pausa ricreativa. Confidiamo che una tua migliore interpretazione della vicenda e una suo eco pubblica possa servire ad una più celere soluzione della vicenda. (Lettera firmata)

Cari lettori, per quanto ne so, oltre a questa tragicomica vicenda dei ragazzi senza banchi costretti a stare su una sedia per cinque ore, mi pare di aver sentito che ci saranno anche i turni pomeridiani per questi poveri ragazzi, costretti – come se non bastassero tutti gli altri disagi – ad andare a scuola una settimana di mattina e una settimana di pomeriggio per chissà quanti mesi… C’è da sperare che si trovi una soluzione rapida ma ci credo poco e mi rendo conto anche del “coraggio” che avete avuto nel denunciare pubblicamente questa vicenda in un contesto nel quale i messaggi e gli avvertimenti paramafiosi sono all’ordine del giorno e di questo vi ringrazio infinitamente perché sono fiero di poter essere uno “spauracchio” per questa gentaglia. Le vostre preoccupazioni e le vostre battaglie sono anche le mie ed è del tutto evidente che ragazzi di 11 anni non possono andare a scuola in queste condizioni. Arriverei a consigliarvi addirittura di non mandare i vostri figli in questa scuola ma fareste solo il gioco di questi paraculi e quindi resistete finché potete. 

Ho letto ieri che il sindaco cazzaro di questa città, nel suo consueto e squallido messaggio ai ragazzi per il primo giorno di scuola, abbia avuto il coraggio di scrivere che i ragazzi stessi sarebbero “impazienti” di tornare a scuola il giorno dopo! Beh, io aggiungerei che sì, certo, sono impazienti di tornarci ma soltanto per… mandarlo a quel paese e sarebbe veramente il minimo anche se magari non ha responsabilità dirette in questa vicenda. Ma la sua mania di cercare consensi tra i minori mi fa girare veramente le scatole (g. c.)