Cosenza saccheggiata, decine di migliaia di euro all’attore de noantri

Adolfo Adamo con i suoi protettori (guardate che panza il cazzaro...)

Un altro vero e proprio miracolato della corte dei miracoli del sindaco più cazzaro d’Italia, al secolo Mario Occhiuto, è tale Adolfo Adamo, che si autodefinisce attore e regista (de noantri direbbero a Roma…). In realtà, noi lo ricordiamo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta al Liceo Classico Telesio, quando (con quel nome di battesimo era inevitabile!) militava tra i fascisti cosentini e credeva di far paura ai “compagni” solo perché era grande e grosso, col risultato che spesso e volentieri era proprio lui che finiva per prendere schiaffoni e pugni… Poi ha scoperto la vocazione dello “spettacolo”.

Il suo curriculum rintracciabile sul web appare però un po’ troppo scarno se rapportato alle decine di migliaia di euro che sta incassando dal Comune di Cosenza a guida Occhiuto.
Una modestissima attività, per lo più imbastita nella nostra città grazie a provvidenziali amicizie politiche, commedie dallo scarsissimo successo di critica e pubblico e nessuna formazione in scuole di chiara fama. Non il Piccolo, non Proietti, non Lavia, insomma uno come tanti in giro, eppure uno che realizza, soprattutto euro, grazie a improbabili pièces de théâtre finanziate dalle ormai vuote casse comunali.

Un lungo elenco di determine ed euro. Ripagato però con una venerazione quasi grottesca per il suo signore e sovrano. Basta vedere la pagina Facebook di Adolfo Adamo.
Nel 2014 dodicimila euro Iva esclusa, nel 2016 diecimila euro Iva esclusa, nel 2017 seimila euro Iva esclusa pagati lo scorso 4 ottobre 2019. Senza contare lo spettacolo del 16 dicembre 2016 nell’ambito di Buone Feste Cosentine messo in piedi dall’assessore Rosaria Succurro. Solo qualche mese dopo le elezioni, che l’hanno visto candidato con la lista Mario Occhiuto Sindaco (pensa tu che serietà…) e riportare 12 (dodici…) voti.  Pagati, come ci fa notare un lettore, 2 mila euro cadauno + Iva!

E’ proprio vero: al Comune non hanno badato a spese quando si è trattato di far guadagnare gli amici e a poco vale la congiuntura attuale del nostro ente. Che chiude le ludoteche e toglie servizi vitali alla gente.
E come sempre, per i dieci lunghi anni della gestione Occhiuto – i più bui in assoluto della storia di Cosenza, che ha conosciuto per la prima volta l’onta del fallimento -, noi paghiamo e qualcuno si è arricchito alle nostre spalle. O magari si è pagato i… debiti!
Chissà se un giorno la magistratura contabile chiederà conto di questo enorme sperpero di danaro pubblico al solo scopo di alimentare la propria clientela elettorale e mediatica.