Cosenza saccheggiata, la corsa alla poltrona dell’Anci per il cazzaro e i suoi scagnozzi

Da anni l’attività prediletta da Mario Occhiuto, alias il cazzaro (primo e inimitabile), consiste nel trovare incarichi retribuiti per lui (in primis) e per la sua corte di lecchini, alla stregua della più becera logica di occupazione di potere e poltrone, e nonostante la sonora “sberla” ricevuta dalla Corte dei Conti che, nella condanna di dissesto, ha certificato la cattiva condotta del sindaco e dei suoi sodali, nella gestione allegra delle finanze del Comune di Cosenza, questo truffatore conclamato e prescritto cerca ancora qualche mammella pubblica da cui ciucciare denaro.

È il caso per esempio dell’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, a cui Mario Occhiuto, sentimenti a parte, è sembrato da anni molto “affezionato”.
Per il cazzaro infatti l’Anci è stato un luogo dove allacciare “relazioni” con altri sindaci e soprattutto dove ha incontrato la sua musa ispiratrice, Viviana Solari, che poi ha portato a Cosenza ricoprendola d’incarichi. Vedi la gran boiata di Open Fiber, ma non solo.

Tuttavia dall’Anci ci segnalano una “anomala” iperattività del sindaco di Cosenza, che da almeno quattro anni, cerca di coprire ogni “casella utile” con qualche suo “compagno di merenda”.
Sono diverse le occasioni per occupare poltrone, attraverso il manuale Cencelli, tanto a pagare siamo noi, e il cazzaro non si fa scappare l’occasione di “proporsi” sempre e comunque.

Uno dei carrozzoni dell’Anci è la Fondazione Patrimonio Comune, con incarichi sempre politici che vengono suddivisi a tavolino. Ha sede a Roma, via dei Prefetti, n. 46, stessa sede di Anci e lo scopo è quello di “sviluppare e diffondere la cultura della valorizzazione e dell’impiego efficiente del patrimonio di proprietà dei Comuni italiani, supportando e collaborando con tutti i soggetti interessati a compiere operazioni straordinarie sugli asset degli enti locali”. L’attività della Fondazione Patrimonio Comune è praticamente nulla, come sempre accade per questi organismi politici e paralleli di grandi Associazioni, serve solo per “sistemare” qualche vagabondo senza lavoro. Al Presidente di Anci, Antonio De Caro, in qualità di Fondatore, spetta la nomina del Presidente e del Comitato esecutivo della Fondazione. L’opera di convincimento su De Caro è durata sei mesi, ma alla fine di poltrone ne ha spuntate tre. E così il 18 luglio 2018, De Caro nomina Mario Occhiuto (Presidente) e i membri Giovanni De Rose (già segretario del cazzaro, Dirigente pluri-incaricato al Comune), Vincenzo Pezzuto (già factotum di Roberto Occhiuto e segretario di Mario), Nicola Centrone, Ilario Tesio e Roberto Tudini.

Sindaco e lecchini al seguito spuntano cosi una poltrona retribuita dove poggiare, si fa per dire, il loro culo. Sì, perché lo Statuto della Fondazione ha pensato anche a questo e prevede che “le decisioni del Comitato Esecutivo, sono validamente assunte con la presenza, anche tramite teleconferenza”. Quindi basta collegarsi al telefonino in video-chat dal letto di casa, magari in dolce compagnia e si assolve alla funzione! L’importante è fare la presa di servizio e cosi il cazzaro (Presidente della Fondazione) gli stampa due letterine il 26 luglio 2018, i due lecchini la controfirmano il 2 agosto e poi partono in vacanza. Ecco fatto. Come frodare lo Stato legittimamente.

Le trattative le ha condotte in prima persona Occhiuto, per la cronaca pluri-fallito e pluri-indagato per corruzione, peculato, bancarotta fraudolenta e riciclaggio internazionale, che si sistema prima il suo bel deretano e contratta altri due (anzi tre) posticini per suoi “fedelissimi” collaboratori. De Caro gli concede la marchetta e parte la nomina che stabilisce che Mario Occhiuto, Giovanni De Rose e Vincenzo Pezzuto abbiano una indennità di 4.000 euro l’anno al netto delle spese varie… Perché lo Statuto prevede che “al Presidente e ai membri del Comitato Esecutivo spetta il rimborso delle spese sostenute per lo svolgimento dell’incarico”. Immaginiamo le tanto amate missioni di Mario Occhiuto e lecchini al seguito a Roma per fare baldoria…

Ma la fondazione ha anche altri “organismi” altre al Comitato Esecutivo. Per esempio il Comitato Tecnico Scientifico e il Collegio Sindacale o Sindaco Unico. Chissà se c’è da “nominare” un altro componente. C’è chi è pronto a scommettere che stia arrivando la nomina di Luciano Vigna, recentemente dimessosi da Rup al Comune. Anche lui attende la “minna” dell’Anci.