Cosenza saccheggiata, M5s: “Occhiuto continua a mentire ai cittadini”

“Le Sezioni Riunite della Corte dei Conti hanno confermato il dissesto finanziario del Comune di Cosenza, il piano di rientro previsto dall’amministrazione in carica non è stato ritenuto idoneo. La cattiva amministrazione del sindaco Occhiuto è stata così certificata dalla magistratura contabile e l’assenza di una presa di responsabilità, politica innanzitutto, da parte del sindaco è non solo inammissibile, quanto mortificante per i cosentini che ancora oggi devono sentirsi dire che nulla cambierà per loro. Le conseguenze, invece, ci saranno, eccome, per la città”.

Così in una nota i portavoce cosentini del M5S Alessandro Melicchio, Anna Laura Orrico, Laura Ferrara e Massimo Misiti. “I tributi erano già al massimo per i cittadini tartassati da questa fallimentare amministrazione, ma sarà tutta l’operatività del comune in ambito economico, finanziario e sociale ad essere seriamente compromessa a causa del dissesto. Ci sarà una necessaria riduzione dei servizi e delle spese, i creditori non entreranno in possesso di tutte le somme, ma solo di una parte di esse, e il personale in sovrannumero sarà messo in mobilità, in quanto l’ente locale dissestato è obbligato a rideterminare la dotazione organica. Anche i contratti a tempo determinato dei dirigenti scelti da Occhiuto verranno sciolti di diritto”.

Lo scenario prospettato dai pentastellati si presenta fosco per l’intera città. “Adesso ci attende la doverosa deliberazione del Consiglio comunale dello stato di dissesto, la cui eventuale omissione è sanzionata con la previsione dell’insediamento di un Commissario ad acta. Dopodiché il Comune non potrà contrarre mutui né impegnare spesa superiore a quella prevista dall’ultimo bilancio. Il problema toccherà in particolar modo i servizi sociali comunali, come i servizi domiciliari ad anziani e disabili o il servizio dei pulmini scolastici. Ci auguriamo, almeno, a questo punto – concludono i portavoce 5 stelle – che Occhiuto valuti attentamente l’ipotesi di candidarsi alla prossima competizione elettorale regionale. Chi ha portato il Comune di Cosenza al dissesto, dimostrando di possedere una visione non compatibile con la buona amministrazione, non può certo candidarsi a guidare la Calabria, già piagata di suo da decenni di malgoverno”.