Cosenza, studenti in piazza al grido di “Block Friday”

Oggi, 29 Novembre, Black Friday, siamo scesi in piazza in occasione del Quarto Sciopero Globale per il Clima rinominando la manifestazione di stamattina “Block Friday”. Siamo partiti da piazza Kennedy, come da concentramento, per poi percorrere l’intero Corso Mazzini, luogo simbolo dello shopping sfrenato.

Durante il corteo sono state effettuate diverse soste davanti le maggiori catene d’abbigliamento della Fast Fashion responsabili dello sfruttamento sociale e ambientale. Soste che prevedevano interventi di sensibilizzazione riguardanti le responsabilità di tali aziende nell’inquinare ambienti e corpi, oltre ad azioni di sanzionamento tramite l’affissione di cartelli esplicativi sulle vetrine di H&M, Zara, Mango, Ovs. La Fast Fashion ad oggi è la seconda industria più inquinante dopo quella petrolifera. “Fast” perché basata su un continuo rinnovamento delle mode e delle tendenze, e dunque dei capi prodotti. Eclatante l’esempio di H&M che invita i consumatori a portare in negozio capi in buone condizione in cambio di buoni sconto per acquistarne dei nuovi all’ultima moda. Quest’alta produzione di vestiario, in tempi sempre più stretti, nasconde però scheletri nell’armadio. Ricordiamo infatti la tragedia del “Rana Plaza”, in Bangladesh, dove nel 2013 hanno perso la vita più di mille lavoratori e lavoratrici. Questi avevano più volte segnalato, a vuoto, i cedimenti strutturali della fabbrica tessile. A queste tragedie sociali, che ci ricordano dei rischi che corrono gli operai delle fabbriche, assunti a manodopera bassissima, si aggiungono i danni ambientali causati dallo smaltimento del vestiario. In questo processo di smaltimento infatti vengono rilasciate diverse sostanze tossiche, tra queste il cromio, che vanno a finire direttamente in laghi, fiumi e piantagioni agricole; oltre ai danni causati dall’uso di fertilizzanti e pesticidi, come ad esempio nelle piantagioni di cotone. Il corteo è poi terminato in un’assemblea pubblica in cui si sono susseguiti diversi interventi riguardanti le problematiche ambientali cittadine e regionali, come il sistema di smaltimento dei rifiuti, la mancanza di un sistema di trasporto ecosostenibile, la nociva presenza della centrale a biomasse vicino il Campus universitario. Sconvolgenti le dichiarazioni di alcuni studenti e studentesse che hanno portato alla luce dei veri e propri boicottaggi, alla giornata di oggi, da parte del corpo docente e della dirigenza di alcuni istituti scolastici superiori. Nonostante gli ostacoli però continueremo la nostra lotta più forti di prima.

Ci vediamo tutte e tutti, Venerdi’ 6 Dicembre, alle ore 16, in piazza Santa Teresa, per incontrarci e discutere su come proseguire le prossime mobilitazioni.

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