Cosenza. Studenti in piazza contro il governo Meloni: “Soldi alla scuola non alla guerra”

Da Milano a Torino, da Bologna fino a Napoli e Cosenza. Il corteo studentesco – con più di 40 presidi in tutta Italia – torna a sfilare per le vie delle principali città contro il governo Meloni e la scuola del merito che «esclude e si basa eccessivamente sulla competizione». Il «No Meloni Day», la protesta organizzata da Rete degli Studenti MediUnione degli Universitari e collettivi locali, è stato indetto – scrivono gli organizzatori – per chiedere «a questo nuovo governo di abbandonare la retorica della meritocrazia e di provare a ragionare di un chiaro e netto investimento sul futuro dell’istruzione di questo Paese». La manifestazione di Roma è l’appuntamento principale della giornata di protesta. Partiti dal Circo Massimo, gli studenti sotto una pioggia insistente, si stanno dirigono verso il Miur. Tanti i cori e gli slogan di questa giornata: «La scuola pubblica non si tocca. La difenderemo con la lotta». E ancora: «Se non cambierà, lotta dura sarà». Ad aprire il corteo lo striscione rosso della Rete Studenti medi con la scritta «quale merito». Per la manifestazione nazionale, nella Capitale, a chiedere una scuola pubblica, sono scesi in piazza le sigle Link, la Rete degli studenti medicollettivi autonomiOsa. «Questa è la piazza dei discriminati», ripetono i giovani che, accompagnati dalle note di Bella Ciao, camminano verso il ministero.

COSENZA. STUDENTI IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO MELONI: SOLDI ALLA SCUOLA E NON ALLA GUERRA!

Oggi a Cosenza come in più di 40 altre città italiane gli studenti si sono mobilitati contro il Governo Meloni e la retorica del “finto merito”. Al centro delle proteste l’opposizione alla misura dell’alternanza scuola-lavoro e il caro-istruzione. “NO ALLA SCUOLA DEI PADRONI” è uno dei principali slogan su cui si sono mobilitati gli studenti, per denunciare il carattere di classe della scuola italiana, sempre più asservita agli interessi delle aziende.
«3 studenti sono morti in un anno durante i percorsi di PCTO e mentre continuano a mandarci a lavorare gratis e senza nessuna tutela nelle aziende, il ministro Valditara ci parla di merito. Non può esistere meritocrazia in un sistema scolastico classista, che accentua le disuguaglianze tra gli studenti nell’accesso allo studio» -dichiara Cristina Gaudio responsabile locale FGC, che continua- «Le nostre scuole cadono a pezzi, l’istruzione costa sempre di più ma si aumentano le spese militari. Questi non sono gli interessi degli studenti! Dalle piazze di oggi in tutta Italia lanciamo un messaggio chiaro al nuovo governo: soldi alla scuola, non alla guerra».