Cosenza, un anno fa la condanna per danno erariale: tutti i dirigenti e consulenti assunti illecitamente da Occhiuto

COSENZA, 7 APR 2020  (Ansa)- La Corte dei Conti della Calabria ha condannato il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e altri componenti della sua passata amministrazione (alcuni dei quali transitati anche in quella attuale) a risarcire il Comune per danno erariale. I fatti si riferiscono a una serie di spese effettuate tra il 2011 e il 2015, documentate da specifiche delibere. Su questi atti la Procura della Corte dei Conti ha dato mandato di indagine al Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Cosenza.

Nello specifico Occhiuto è stato condannato a pagare la somma di 262.868,46 euro; Rosaria Succurro, Carmine Vizza e Francesco De Cicco (tutti e tre assessori in carica) Luciano Vigna (ex assessore e attuale capo di gabinetto del presidente della Regione Jole Santelli) e Nicola Mayerà (ex assessore) al pagamento di 19.918,88 euro ciascuno. Ad essere condannati sono stati anche alcuni dirigenti comunali in carica all’epoca dei fatti: Giampiero Gargano (19.918,88 euro), Lucio Sconza (57.060,82) e Ugo Dattis (19.918).

A far scaturire il danno erariale sarebbero state tre condotte ritenute illegittime: avere impiegato Carmine Potestio “per supportare il sindaco nell’attività di indirizzo politico-amministrativo per lo svolgimento di attività gestionali”; avere assunto quattro collaboratori esterni nello staff del sindaco nonostante l’ente versasse in condizioni di crisi finanziaria conclamata e già ufficializzata; avere imputato al fondo risorse contrattazione integrativa decentrata dal 2010 ai 2017, per gli esercizi dal 2012 al 2015, una somma annua pari a 35mila euro quale indennità per “integrazione produttività dipendenti gabinetto Sindaco – Segreteria Sindaco”, voce non assimilabile alle previsioni contenute nel contratto decentrato anno 2006/2009 dell’ente.

“Gli amministratori del comune di Cosenza – scrivono i giudici – in palese violazione dei doveri di servizio che impongono scelte improntate a criteri di ragionevolezza e prudenza, hanno deciso di ricorrere a personale esterno per costituire l’Ufficio del sindaco sebbene fossero consapevoli della presenza di numeroso personale interno, peraltro dichiarato in esubero”. (Ansa)

La giustizia è lenta ma alla fine arriva sempre. La Procura della Corte dei Conti di Catanzaro ha condannato poco più di un anno fa, il 7 aprile 2020, Mario Occhiuto e la sua banda a risarcire il Comune di Cosenza per danno erariale. Un’altra tegola che si abbatteva e che si abbatte sul primo cittadino oltre a quella del recente dissesto dell’ente. Si tratta dell’assunzione di dirigenti e consulenti esterni da parte dell’amministrazione Occhiuto dal 2011 in poi.

Questa, carte alla mano, la ricostruzione dei fatti. A novembre 2018 la Corte dei Conti ha contestato un danno erariale di circa 900 mila euro ad amministratori e dirigenti del Comune di Cosenza per la consiliatura 2011-2016. La chiamata in giudizio della Procura della Corte dei Conti, dettagliata in ogni suo punto, è relativa ad alcune delibere di giunta circa l’assunzione di personale esterno all’amministrazione, in particolare di dirigenti e di componenti dello staff del sindaco, effettuata senza il preventivo parere ministeriale, prescritto per i comuni in pre-dissesto o in fase di riequilibrio finanziario. E Cosenza è tra questi.

Tre le delibere incriminate. La prima è la Deliberazione n. 76 del 24/06/2011 relativa alle nomine di Lucio Sconza, Domenico Cucunato e Lorenza Tucci. La seconda Deliberazione è la 78 del 24/06/2011 per l’assunzione di figure professionali nello staff del sindaco: Carmine Potestio (capo di gabinetto), Giovanni De Rose (capo della segreteria del sindaco), Giuseppe Cirò (addetto alla segreteria del sindaco), Emanuela Gagliardi (addetta alla segreteria del sindaco), Marcello Falbo (supporto al sindaco per la programmazione e la pianificazione del territorio), Elisa Crivellone (supporto al sindaco per eventi culturali e rapporti con organismi nazionali ed internazionali), Francesco Bisogno (supporto al sindaco per l’attuazione del programma e i rapporti istituzionali). La terza è la Deliberazione n. 22 del 16/03/2015 con la quale è stata ratificata l’assunzione di Giuseppe De Rose, di Alessandra De Rosa, di Angelo Brutto e di Giuseppe Carotenuto.

La Corte dei Conti ritiene che “gli atti citati pertanto devono essere ritenuti forieri di danno erariale” ed ha richiamato “alla propria responsabilità i dirigenti estensori delle delibere, ma anche il sindaco e gli assessori in carica” che le hanno ratificate con il loro voto in giunta.

Nella citazione si sottolinea come la “responsabilità amministrativa e politica che di seguito viene riconosciuta, per danno erariale connessa alle nomine di cui sopra, prive di dovuta autorizzazione ministeriale per come previsto dal d.lgs 267/2000 e ss.mm, stante l’insindacabilità nel merito delle scelte discrezionali operate dall’amministrazione”.

Insomma si doveva chiedere l’autorizzazione alla COSFEL (acronimo di Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali) di cui all’art.155 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n.267 organismo presieduto dal Sottosegretario di Stato pro-tempore con delega per le materie afferenti le autonomie locali e la finanza locale e che esercita il controllo centrale sui comuni e sulle province che hanno dichiarato il dissesto finanziario (art.244 e seguenti TUEL), sui comuni, sulle province e sulle comunità montane strutturalmente deficitari (art.242 TUEL) e sui comuni e sulle province che fanno ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (art.243 bis TUEL) ed è quest’ultimo il caso attinente al Comune di Cosenza.

Ai sensi del sopra citato art.155 del TUEL e dell’art.5, comma 6, lett. c) del regolamento che disciplina attualmente la Commissione (D.P.R. 8 novembre 2013, n.142), la stessa concede o nega l’approvazione ai provvedimenti in materia di dotazioni organiche e di assunzione di personale, entro novanta giorni dal ricevimento.

Non si capisce perché in tutte e tre le Deliberazioni la Giunta, sempre presieduta da Occhiuto, non abbia chiesto questo parere “obbligatorio”.

Il danno che ammonta a quasi 1 milione di Euro è stato contabilizzato analiticamente e al solo sindaco sono stati contestati circa 2602.000 euro di danno erariale che dovrà risarcire personalmente, così come personalmente dovranno risarcire, se condannati nel secondo grado, amministratori e dirigenti estensori e firmatari di quei provvedimenti.

Secondo gli atti, i destinatari del provvedimento di contestazione della Corte dei Conti per il reato di danno erariale sono Lucio Sconza, Ugo Dattis, Francesco Grossi, Giampiero Gargano e Alfonso Rende. Sul piano politico, la magistratura contabile ha chiamato a rispondere il sindaco Mario Occhiuto e gli assessori Luciano Vigna, Davide Bruno, Alessandra De Rosa, Katya Gentile, Giuseppe De Rose, Marina Machì, Rosaria Succurro, Carmine Vizza. Nessuna responsabilità per Martina Hauser, assente alla seduta del 24 giugno 2011. Per la delibera del marzo 2015 devono rispondere anche Francesco De Cicco e Nicola Mayerà, subentrati nell’esecutivo e presenti all’approvazione del documento.

Particolare non di poco conto è che al termine della fase istruttoria, a febbraio 2019 sono stati prosciolti Katya Gentile e Davide Bruno.

Dopo la condanna in primo grado saranno liberi di fare ricorso in ultima istanza. Dopo il secondo grado, il provvedimento si riterrebbe definitivo e partirebbero le ingiunzioni per il risarcimento del danno. Questi i fatti. Per le chiacchiere rivolgersi al Comune o allo zerbino di Occhiuto che si candida a sindaco con una faccia da culo senza precedenti nella storia della città.