Cosenza, un altro concorso-farsa all’Asp: assunti parenti di dipendenti con la regia di un “pezzo grosso”

All’Asp di Cosenza non c’è giorno nel quale non esca fuori qualche nuovo “trucco” per fare incassare soldi agli amici degli amici e per piazzare altri parassiti nei generosi ranghi della sanità massomafiosa cosentina. Poco più di un mese fa è uscita la graduatoria del concorso per 20 disinfettori e voci di corridoio annunciavano già da tempo che avrebbero assunto i figli dei dipendenti che già lavorano lì in quel settore.

Diciamocelo come sempre con molta franchezza: questo è un altro scandalo poiché si tratta di un concorso-farsa fatto in tutta fretta e con un requisito costruito a misura per i papponi di turno: la qualifica di disinfettore! Secondo voci di corridoio sempre più insistenti, pare che la Guardia di Finanza sia tornata stamattina all’Asp di Cosenza per acquisire i documenti di quest’altra truffa dopo quella degli “straordinari d’oro”.

E molti dicono che l’ispiratore di questo concorso è il dottore Mario Marino, direttore dell’Unità Operativa di Igiene Pubblica dell’Asp nonché coordinatore della tragicomica task force antiCovid. Eh sì, perché tra gli assunti ci sono molti congiunti di dipendenti Asp proprio nel settore dell’Igiene pubblica. Il momento di grave e perdurante crisi economica ed il disagio sociale che troppi concittadini soffrono per l’assenza di una stabile occupazione, impongono a tutti noi, ciascuno per il ruolo che è chiamato a svolgere, di riscontrare la fondatezza o meno di questi rumors che rischiano di infangare, se confermati, il prestigio dell’azienda.

Dall’elenco dei vincitori, apprendiamo che Alessandra Martino altri non è che la moglie di un collaboratore/coordinatore dell’Ufficio Igiene Pubblica molto amico di Marino, il signor Gianluca Curcio, che tra l’altro è anche consigliere comunale di maggioranza a Spezzano della Sila. Non solo… Tra i vincitori c’è anche la sorella gemella di Alessandra, ovvero Laura Martino, che quindi altri non è che la cognata del signor Curcio. Dunque, moglie e cognata in una botta sola! Cose da pazzi!

L’elenco continua con Saverio Morrone, nipote di Carmelo Morrone, ex disinfestatore, che poi ha cambiato mansioni ma sempre all’interno dell’Azienda Sanitaria; Roberto Aquino, fratello di Marco, ex collaboratore di Marino sempre nell’Ufficio di Igiene pubblica; Pierpaolo Muoio, figlio di un dipendente Asp in direzione generale; Nicola Magliocco, figlio di un dipendente del Cup all’Asp di Casali del Manco ed ex disinfettore; Francesco Romano, figlio di un autista dell’Asp; Maurizio Naccarato, fratello di altro dipendente Asp; Elvira Nicoletti, figlia di Francesco, notissimo autista dei vari direttori generali e commissari Asp; Angelo D’Acri, fratello dell’infermiera dell’Ufficio vaccinazioni dell’Asp di Cosenza.

In più, nella delibera 1229 si nasconde una lista di 7 persone i cui nomi non sono stati pubblicati ma che anch’essi sono figli di dipendenti e che verranno assunti in caso di emergenza covid non appena la graduatoria dei 20 fortunati vincitori viene chiusa. Quindi il ragionamento è il seguente: l’emergenza c’è e ci facciamo pure i cazzi nostri…

Per la cronaca, il “pacchetto-parenti” messo in piedi da Marino con la complicità determinante della solita commissaria che viene dal Nord e con l’intervento decisivo del “boss” del Personale Fra’ Remigio da Varagine, al secolo Remigio Magnelli, tocca il tetto di 41mila 770 euro pronta cassa in piena pandemia per i parassiti che devono entrare nell’Asp dove già sguazzano i loro parenti.

Da precisare che il concorso doveva essere espletato dal Centro per l’Impiego di Cosenza e non dall’Asp, la quale tramite un colloquio orale ha scelto i più “meritevoli” degli amici degli amici. E non è finita qui.

Nel bando non erano presenti quesiti e argomenti sulla base dei quali doveva essere effettuata la prova orale. Per concorsi da espletare con l’articolo 16 e con il requisito minimo della licenza media, non è prevista nessuna prova orale ma bensì pratica. E infine la beffa si è consumata in tre fasi: domanda all’Asp; l’Asp controlla con il Centro per l’Impiego le domande e sceglie gli idonei e poi con una prova orale esclude quelli che non gli servono e prende quelli che gli servono…

Noi più di denunciare i fatti non possiamo fare, servirebbe una protesta collettiva ma ci rendiamo conto che non è semplice contro questa cricca potentissima di parassiti sociali.