Covid Cosenza. Ciao Zio Franco, il tuo sorriso mi sarà da guida

Cara redazione,
ci tenevo a ringraziarvi per il ricordo nel vostro giornale della morte di mio zio Francesco Curti, avvenuta nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza.
In questo periodo i morti sembrano essere dei numeri, voi gli restituite dignità. 
Si parla tanto di gentilezza d’animo, di bontà, dell’essere ‘signori’.
Ma quanti hanno avuto la fortuna di incontrare tutte queste qualità in una persona sola?
Io si.
Si chiamava Francesco Curti ed era mio zio, il mio unico zio al quale ho voluto un bene profondo, esternato troppe poche volte a causa del mio carattere.
È volato in cielo da soli due giorni e sono certa che ora è lassù vicino a mia nonna, Ester Misasi, che lui amava tanto. La sua morte ci ha lasciati sgomenti, il distacco è stato troppo rapido e violento…la ragione ha bisogno di più tempo!
Di lui ho sempre ammirato l’amore per i suoi tre figli, Luigi, Domenico e Massimo, per la moglie Laura, un amore consolidato nella sua forza da momenti difficili e da un passato personale troppo pesante per poter essere sorretto da una persona sola.Ma era cicondato dall’affetto di tutti noi e della sua amata sorella Rosanna, l’unica che veramente poteva comprendere la profondità del suo essere.
Hai amato anche noi nipoti, Antonella e Maria Cristina, come se fossi un padre e questo affetto lo porterò sempre con me. Il tuo sorriso mi sarà da guida nei momenti bui.
Grazie Zio Franco e buon viaggio lassù.
Ti voglio bene
Antonella