Covid Cosenza. Lettera aperta degli infermieri dell’Annunziata: “Non siamo carne da macello”

Siamo gli infermieri e le infermiere dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, date le difficili condizioni che stiamo vivendo ci siamo convinti a scrivere questa lettera di denuncia.
Da marzo del 2020 stiamo combattendo con tutte le nostre forze contro il Covid ma soprattutto contro la cattiva organizzazione della sanità calabrese. Tanti di noi, a causa dell’assenza dei dispositivi di sicurezza, in alcuni casi abbiamo dovuto provvedere da soli ad acquistarli, hanno contratto il virus. Lavoriamo senza sosta, costretti a turni massacranti, senza i giusti riposi, per sopperire all’assenza di personale. Nonostante questa situazione cerchiamo di essere sempre professionali assistendo al meglio delle nostre professionalità i pazienti. Inoltre da 5 mesi non ci vengono pagati gli straordinari e attendiamo ancora le indennità Covid previste dal Governo, soldi frutto del nostro lavoro. Questo è frutto della cattiva gestione dei dirigenti dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Non siamo più disposti a subire questa situazione, non siamo carne da macello ma lavoratori e lavoratrici con dei diritti che pretendiamo vengano rispettati.

Le manifestazioni d’interesse dell’Azienda Ospedaliera per l’assunzione di nuovo personale a tempo determinato e senza tutele reali rappresentano l’ennesimo schiaffo e mortificazione di noi infermieri.

La commissaria dell’A.O. Dott.ssa Mastrobuono non può girarsi dall’altra parte, i problemi vanno affrontati.

Non c’è più tempo da perdere. La nostra è una battaglia non solo per i nostri diritti ma anche per l’intera comunità cosentina.

Lettera degli infermieri e delle infermiere dell’Annunziata di Cosenza