Crotone, evadevano il fisco con le ‘buste’ degli invitati: sequestro di alberghi e otto indagati

CROTONE – Hanno evaso quasi 3 milioni di euro incassati a nero per i banchetti che organizzavano. A scoprirlo sono stati i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Crotone, che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo disposto dal gip del Tribunale di Crotone – Michele Ciociola – su richiesta del Sostituto Procuratore Ines Bellesi. Il sequestro per la somma equivalente di 2.818.548,78 euro ha riguardato quote societarie di strutture alberghiere, denaro contante e conti correnti postali e bancari di una società di capitali, operante nel settore turistico-alberghiero, e di otto soggetti ai quali, già in sede di chiusura indagini e conseguente notifica di informazione di garanzia, è stata contestata l’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale.

Due strutture alberghiere sono state sottoposte ad amministrazione giudiziaria. Trattasi di alberghi/resorts della costa jonica crotonese, riconducibili ad un noto gruppo imprenditoriale, famose anche per l’organizzazione di banchetti, grandi eventi e cerimonie. Il provvedimento di sequestro è la conseguenza di attività investigative e di una parallela verifica fiscale, effettuata nel 2019, all’esito della quale veniva contestata la sottrazione a tassazione di proventi per oltre 3 milioni di euro.

In pratica, secondo quanto emerso dalle indagini, si utilizzava il metodo della sotto fatturazione dei corrispettivi ricevuti per l’attività di ristorazione fornita in occasione dei grandi eventi. Il sistema di evasione fiscale era agevolato per il fatto che normalmente i banchetti venivano pagati in denaro contante, pagamenti questi che non venivano registrati in contabilità. In pratica le “buste” che gli invitati regalavano, ad esempio, ai novelli sposi, erano guadagno “in nero” per la società.

Nel corso delle indagini sono state svolte delle perquisizioni che hanno permesso di trovare, nascosta all’interno dell’infermeria della struttura alberghiera, una doppia contabilità, parallela a quella ufficiale, particolarmente strutturata e analitica. I finanzieri scoprivano inoltre che lo “chef” della struttura teneva una sua personale e meticolosa rendicontazione dei singoli eventi, con la quantificazione precisa del numero degli ospiti distinti per singola data. Allo chef, per la sua “precisione contabile alternativa”, veniva riconosciuto un compenso extra pari a 1,50 euro per ognuno dei 127.000 ospiti che si sono recati presso l’albergo. Le indagini esperite hanno, quindi, consentito di ricostruire esattamente quanto è stato sottratto a tassazione.