Crotone, Krimata. Le intercettazioni e la preoccupazione di Antonella Stasi per i controlli

«Sono durati due anni sti lavori tant’è che l’inaugurazione del Marrelli hospital… a ottobre l’abbiamo dovuta fare nella sala…». A parlare, non sapendo di essere intercettata, è Antonella Stasi ex presidente facente funzioni della Giunta regionale. Queste poche parole per gli inquirenti avrebbero però una particolare importanza.

L’ex governatrice, moglie dell’imprenditore Massimo Marrelli morto a causa di una frana nel 2018, infatti in quel colloquio afferma che i lavori nel Marrelli hospital sarebbero terminati nel 2014. «Trattasi di elemento significativo – sottolinea il gip nell’ordinanza – atteso che la fattura della società Tfc (una delle società cartiere indagate dalla Finanza) reca la data del 3 dicembre 2013», quindi sarebbe stata emessa «un anno prima dell’ultimazione dei lavori».

La Tfc, il cui amministratore era Antonio Franco, sarebbe una delle ditte di cui la Iuledil si sarebbe avvalsa per «trasferire una parte consistente del denaro ricevuto dalla Marrelli hospital». E così quando nel 2018 le società Marrelli vengono sottoposte a controllo fiscale, le intercettazioni registrano le fibrillazioni dei protagonisti della vicenda. In particolare i dialoghi captati si sarebbero concentrati proprio sulla Tfc: «Emerge – annota il gip – la consapevolezza degli interlocutori di come (in relazione a quella società, ndr) vi fossero problemi legati all’assenza di dipendenti». Proprio la Stasi, in una intercettazione, avrebbe manifestato la necessità di trovare delle foto per dimostrare i lavori effettuati. Ma c’è un’ulteriore preoccupazione che trapela dai dialoghi captati dagli investigatori delle fiamme gialle. In un colloquio tra Antonella Stasi e Lorenzo Marrelli, quest’ultimo avrebbe sottolineato come i rapporti con quella società fossero stati sempre intrattenuti attraverso «quella persona».

Gli inquirenti non hanno dubbi, il riferimento sarebbe a Mario Esposito, il “Gaino bifronte” prima uomo d’azione dell’ala militare del clan Arena-Nicoscia e poi imprenditore. Proprio le intercettazioni tra Mario Esposito e Antonio Franco dimostrerebbero, secondo gli inquirenti, che l’amministratore della TFC Srl non sarebbe nient’altro che una testa di legno. Gli unici protagonisti della storia, stando alla ricostruzione degli investigatori, sarebbero proprio Esposito e Lorenzo Marrelli. Per lui il gip usa parole nette: “La spregiudicatezza dimostrata dall’indagato in uno con la sua professionalità e proclività a delinquere lasciano ragionevolmente ritenere che, ove non sottoposto a misura cautelare, il Marrelli possa reiterare la condotta illecita, sfruttando i mezzi a disposizione, le competenze e i contatti acquisiti nel tempo”.