Crotone, la partita (quasi) perfetta di Stroppa: Reca, Vulic e Pereira lasciano il segno

“… Sono i campioni, la squadra da battere e hanno dei campioni. Sono i più forti in tutti i sensi. Dovremo fare la partita perfetta per fare risultato. Dovremo essere attenti, dovremo dare quel qualcosa in più. Visto che le nostre prestazioni sono in crescita possiamo farlo…”. Stavolta Giovannino Stroppa è stato quasi profetico con le sue dichiarazioni pregara (http://www.iacchite.blog/crotone-juventus-stroppa-e-la-partita-perfetta/) e la partita perfetta che chiedeva è – appunto – quasi arrivata. Il Crotone ha fermato la Juventus sull’1-1 ma al di là del risultato ha fatto stropicciare gli occhi per l’idea di gioco e per come ha messo in grave difficoltà i campioni d’Italia sia pure senza Ronaldo.

Voleva la partita perfetta, non si può certo lamentare. Il Crotone ha le idee per giocarsela. . Costruisce tanto e gioca bene, indovina trame interessanti e dimostra che in settimana la partita è stata preparata piuttosto bene dal suo allenatore.

Il top di ieri sera è stato senza dubbio Junior Messias. In tanti gli hanno assegnato la palma del migliore in campo per la sua squadra e qualcuno gliel’ha data anche come “man of the match”. Di certo, tutti coloro che hanno visto la partita non hanno potuto fare a meno di veder sfrecciare questo talentuoso numero 30 su tutto il fronte offensivo rossoblù e non solo. Tecnica individuale altissima, accelerazioni micidiali e cambi di direzione repentini hanno spesso messo in difficoltà la difesa della Juventus e molto del merito è di questo ragazzotto. Dall’Eccellenza alla Serie A, viene da chiedersi dove sia stato finora. Anche stavolta dimostra che a 29 anni, nel pieno della maturità e al primo anno in Serie A, merita la categoria. Sponde, percussioni, combinazioni veloci: un giocatore tutto da scoprire.
Per la fase offensiva il resto lo ha fatto il solito, impagabile Simy. Due anni fa segnò l’1-1 in rovesciata, adesso con un rigore al rallentatore. Viene a prendersi anche palla sulla trequarti, dando una bella mano proprio a Messias e agli inserimenti dei centrocampisti.

Già, i centrocampisti. Laddove il reparto era a corto di uomini, adesso la situazione è sensibilmente cambiata. Chi ne trae maggior vantaggio è Luca Cigarini, che gioca una buonissima partita. Certo, il cartellino giallo dopo appena 13’ pesa un po’ sulla sua aggressività nel recupero palla. Ma con la sua esperienza si gestisce bene. E imposta con grande lucidità. Pesa il gol sbagliato a inizio ripresa, allargando troppo il tiro. Ma dà qualità e quantità a centrocampo. Fondamentale nella fase difensiva a fare da schermo davanti ai tre difensori. 

Ed eccoci alle “sorprese” ovvero ai nuovi che si inseriscono nello scacchiere tattico di mister Stroppa. Vulic e Reca sono stati tra i migliori in campo. Il primo, con i suoi tagli, mette in difficoltà il centrodestra bianconero fin da subito. Anche in questo caso quantità e qualità. Quanto a Reca, fa un po’ quello che vuole sulla sinistra, fra sovrapposizioni e incursioni in area: si guadagna il rigore, ma sul pareggio bianconero si fa bruciare da Chiesa. Guadagna il penalty, in particolare, con un gran bel taglio che sorprende la difesa della Juventus. Affonda sempre sulla sinistra, entra più volte in area, non si ferma mai. Da rivedere invece quando c’è da contenere.

Pedro Pereira ha “spaccato”. Corre molto sulla fascia, spinge e non poco e sfiora anche il gol sul finire del primo tempo. Non dimentica che contro la Juve bisogna pure difendere, vi si applica e ha successo anche qui. Ottima prova.

Molto bene anche Molina, finché ha retto il fiato. E intanto Stroppa ha potuto pensare persino ai cambi lanciando nel finale anche Luca Siligardi e Petriccione. La storia comincia ad essere decisamente diversa rispetto al difficile avvio.

Infine, la difesa. Magallan è sembrato l’elemento meno reattivo ma c’è da dire che aveva davanti un big del calibro di Morata e non era facile evitare le giocate da campione che avrebbero potuto regalare il successo alla Juve. 

Luperto ha dato grande sicurezza, il passaggio ad una piazza meno ambiziosa di Napoli gli ha sicuramente fatto bene. Combatte senza timore su ogni pallone e poi esce stremato. Marrone, dal canto suo, deve migliorare ancora in qualche lettura, ma nella serata da ex dimostra alla Juventus che il cambio di ruolo non ha intaccato il suo percorso di crescita.

Per la riprova di questi grandi progressi appuntamento a Cagliari domenica prossima all’ora di pranzo: è già uno scontro salvezza e nessuno ha dimenticato quel gol incredibilmente annullato a Ceccarini allo Scida che è costato tanto due anni fa. Stroppa glielo ricorderà, da grande motivatore qual è.