Crotone. Vrenna-Corigliano-Bonaventura, sigilli ai beni di presunto esponente del clan

Sigilli ai beni di un 50enne crotonese, Antonio De Biase, attualmente detenuto perché deve espiare una condanna per associazione per delinquere di stampo mafioso, in quanto ritenuto organico alla cosca mafiosa dei “Vrenna-Corigliano-Bonaventura”.

Il personale della divisione della Polizia anticrimine ha, infatti, eseguito un provvedimento emesso dalla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Catanzaro con il quale sono stati disposti i sigilli ai fini della confisca dei beni di quanto nella disponibilità diretta o indiretta dell’uomo, e per un valore di 160mila euro. Il sequestro ha riguardato: due unità immobiliari ubicate nella periferia cittadina, in località Farina; una autovettura; alcuni buoni fruttiferi postali e un conto corrente bancario. Il decreto è scaturito da una intensa attività di indagine e dagli accertamenti patrimoniali operati dal personale dell’Anticrimine della Questura crotonese.

Gli accertamenti patrimoniali hanno preso il via dalla sentenza di condanna definitiva della Corte di Assise di Appello di Catanzaro, attraverso cui non solo sarebbe stata confermata l’esistenza del locale di ‘ndrangheta Vrenna-Corigliano-Bonaventura, ma sarebbe stata certificata la partecipazione nei ruoli apicali di De Biase, stante la sua condanna alla pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione.

Le risultanze investigative avrebbero dimostrato che l’intero patrimonio dell’uomo, conosciuto negli ambienti malavitosi come “Fantozzi”, è frutto della sua militanza ai vertici della cosca, essendo ritenuto un uomo di strettissima fiducia del capo, Paolo Corigliano, riuscendo ad accumulare nel corso di due lustri, a fronte di redditi modestissimi dichiarati al fisco, cospicui capitali, per poi investirli principalmente nell’acquisto di alcuni immobili che ha intestato ai suoi stretti congiunti.