Dàgli all’untore (di Marco Travaglio)

(MARCO TRAVAGLIO – Il Fatto Quotidiano) – Come sempre, speriamo che le misure di Draghi funzionino. Ma, come un anno fa quelle di Conte su bar, ristoranti, cinema, teatri e palestre (che avevano almeno il pregio di valere per tutti), sembrano studiate solo per poter dire di aver fatto qualcosa.
Dunque inutili o controproducenti. Perché concentrano tutto su un’arma non sanitaria ma politica, il Green pass (ora Super), anziché partire da dati scientifici. Il tracciamento è saltato, anche nei mesi di bonaccia: non si sa chi si contagia, dove e perché.
E chi accusava la Azzolina di non fornire i dati sulla scuola (che invece forniva) tace su Bianchi che li nega persino a chi li chiede col Foia. Così, nel buio totale sulle cause della quarta ondata, si menano fendenti in aria contro il nemico più comodo: i No vax.
Che sono solo una delle concause. Ma tornano utili per occultare il nulla del governo sul distanziamento nelle scuole (“un metro ove possibile”), sui mezzi pubblici, sui treni regionali e il folle smantellamento brunettiano dello smart working nella Pa.
La copertura vaccinale del 100% non esiste, nemmeno con l’obbligo: anzi, da quando l’Italia (unica in Europa) ha reso obbligatori i vaccini ai bambini, è finita sotto la media Ue, dietro i Paesi senz’obbligo. Infatti gli “esperti”, mettendo in conto un tot di No vax, vaticinavano l’immunità di gregge al 70%, poi all’80%.
Ora siamo all’87% e si continua a strillare contro i No vax fino a espellerli dal consorzio civile. Come se il proibizionismo li inducesse a vaccinarsi (è l’opposto: dal flop del Green pass al super flop del Super Green pass). E come se fossero solo loro a contagiarsi e a contagiare.

Per paura di delegittimare i vaccini (già peraltro screditati dai pareri cacofonici di premier, ministri ed “esperti” su Astrazeneca, sulla durata degli anticorpi e del Green pass), si arriva a screditare i tamponi – unico strumento per testare i contagi – e a negare ciò che è sotto gli occhi di tutti: non esiste una “pandemia dei No vax”.
Esiste la pandemia, punto. E investe vaccinati e non vaccinati, anche se i primi rischiano molto meno la morte e l’intubazione. Non perché i vaccini non funzionino, ma perché “durano” molto meno del previsto. Ma questo si sa da maggio, con i 10mila contagi al giorno fra i “tutti vaccinati” di Israele.
Eppure la terza dose parte solo ora. E pochi la fanno perché si continua a raccontare ai vaccinati che sono “immuni”. Una fake news “populista” confermata pure da Draghi: “Per i vaccinati sarà un Natale normale”.
Con tanti saluti alle due armi primarie anti-Covid: distanziamento e mascherina, senza i quali il vaccinato a fine corsa è un potenziale untore proprio come il No vax. Con l’aggravante che non sa di esserlo, anzi pensa di non esserlo e abbassa la guardia.