De Magistris a Radio Crc: “Regione Calabria? Ne sarei affascinato, grazie a chi vede in me una rivoluzione”

Meno di 48 ore fa ai microfoni del giornalista Corrado Gabriele di Radio Crc Targato Italia nella trasmissione “Barba&Capelli”, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha parlato anche della sua possibile candidatura alla presidenza della Regione Calabria – CLICCA QUI PER ASCOLTARE INTERVISTA INTEGRALE -(intervista de magistris).

“Non le nascondo – ha dichiarato testualmente De Magistris – che mi ha fatto piacere che dalla Calabria e anche dalla Campania alcune persone mi hanno lanciato questa suggestione della candidatura alla presidenza della Regione Calabria. Per me sarebbe un’esperienza straordinariamente bella e affascinante ma per ora è solo un racconto che sta sui giornali, una suggestione. Tuttavia ringrazio le persone che vedrebbero nella mia candidatura un elemento di novità e di “rivoluzione”. Adesso sono impegnato a portare a termine il mio mandato e alla fine mi piacerebbe iniziare un’esperienza nazionale (ma ormai tutti sanno che non si voterà per le Politiche prima del 2023, ndr). Poi nella vita mai dire mai e non mi sento di escludere alcuna opzione”. “Nun se po’ mai sape’…” ha chiosato Corrado Gabriele, lasciando quindi chiaramente aperta la porta ad una effettiva candidatura di De Magistris in Calabria.

De Magistris, nella parte iniziale dell’intervista, ha parlato delle burrascose settimane che hanno accompagnato la complicata approvazione del bilancio, che ha rischiato di far concludere anzitempo il suo secondo mandato alla guida della città di Napoli. Il giornalista ha paragonato l’approvazione dello strumento contabile al gol di Insigne che ha “salvato” dalla sconfitta il Napoli nell’ultima gara in casa contro il Torino, ma il sindaco ha fatto subito notare una sostanziale differenza. “A differenza del gol di Insigne – ha osservato De Magistris -, che alla fine è valso soltanto un pareggio, con l’approvazione del bilancio si è registrata la vittoria della città. Una certa narrazione mediatico-politica della vicenda vorrebbe farla passare come un salvataggio in corner del sindaco e quindi come una mia “battaglia” personale, ma è evidente a tutti che si tratta di una “battaglia vincente” di tutta la città”.

De Magistris ha poi sottolineato: “Voglio dire che noi siamo l’unico caso in Italia ad essere ancora qui, nonostante il no dei partiti che sono in Parlamento e al governo. Questo significa che alla fine di questo mandato non abbiamo snaturato l’esperienza autonoma della nostra amministrazione e abbiamo evitato che la città sprofondasse nel caos in piena pandemia sia per quanto riguarda il lavoro, visto che grazie al bilancio approvato abbiamo salvato 1000 posti di lavoro, e importanti servizi sociali e di solidarietà come i buoni spesa per 200mila persone”.

Entrando poi nel merito del tentativo di “spallata” ai suoi danni, il sindaco di Napoli ha bene individuato il mandante politico e il ruolo di Pd e M5s. Secondo De Magistris, ad organizzare la “spallata” e quindi a ricoprire il ruolo di mandante politico è stato il famigerato presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. E se lo sceriffo ha tramato dietro le quinte, “l’esecutore materiale – ha rimarcato De Magistris – è stato il suo segretario particolare Mastursi, condannato in primo grado a 1 anno e 6 mesi di reclusione per aver favorito l’assunzione, guardo caso nella sanità, dell’allora marito della giudice che doveva decidere sulla sospensione di De Luca per la legge Severino”.

“L’altro aspetto di questa vicenda è stato il silenzio dei due partiti più importanti che stanno al governo – ha aggiunto il sindaco di Napoli – ovvero Pd e M5s. Il M5s la racconta come una iniziativa autonoma di due consiglieri comunali, magari animati anche da rancori personali. E però il marito di una consigliera è un importante senatore del M5s, Vincenzo Presutto, e di conseguenza il silenzio dei 5stelle a livello nazionale mi è sembrato abbastanza surreale… Quanto al Pd nazionale, del resto più volte attaccato da De Luca, il suo mi è sembrato un silenzio-assenso verso chi cercava di mettere a segno la spallata. Al governo nazionale non poteva e non doveva sfuggire cosa avrebbe potuto significare lasciare nel caos la terza città più importante del Paese. In ogni caso, siamo riusciti a respingere il tentativo maldestro di qualcuno che voleva mettere le mani sui fondi pubblici che stanno per arrivare in città”. Poi ha affrontato il nodo Calabria, che lo vede particolarmente interessato, anche se al momento la sua candidatura alla presidenza della Regione è solo una suggestione. Dalla quale, tuttavia, De Magistris è estremamente affascinato.