Diamante e Belvedere, perché alle Conad di don Magorno non ci vuole lavorare più nessuno?

Don Magorno, le Conad di Belvedere Marittimo e Diamante e la figuraccia. Prometti e dai un posto di lavoro e ti becchi le bestemmie.

Non era un mistero, come anche voi di Iacchite’ avete sempre sostenuto, che la Conad di Don Magorno e Mariano (Casella) il picchiatore, a Diamante, sia l’ennesima riprova di come Copasir e Servizi segreti facciano da padrone tanto da permettergli di fare quello che vuole. La Conad a Diamante è in una montagna, all’interno di un plesso commerciale enorme dove vi è anche un centro scommesse, una banca, e una tavola calda. Il tutto costruito da Biagino (sempre Casella) il palazzinaro, suocero di don Magorno, con il culo degli altri, sempre pronto ad urlare e redarguire chiunque gli capiti a tiro.

Per permettere ai dipendenti e ai clienti di entrare alla Conad a Diamante hanno fatto una rotatoria farlocca nel bel mezzo della statale 18. Un vero pastrocchio, teatro di svariati incidenti stradali anche perché poco illuminata.
Ovviamente don Magorno non ha dovuto neanche sforzarsi tanto per avere le autorizzazioni come tutti sanno.

Quel che inizia però a circolare a Diamante, con l’arrivo della campagna elettorale, è che l’impresentabile Re Nudo che potrebbe ricandidarsi a sindaco se non viene rieletto al Parlamento, è che il supermercato di famiglia non sarebbe più oggetto di scambio per reclutare elettori e loro parenti.

È risaputo che alle scorse regionali di ottobre 2021 alla Conad di Diamante lavoravano circa 50 dipendenti, provenienti persino da Tortora e Roggiano. Posti di lavoro in cambio di voti? Chi lo sa, questo dovrebbe dircelo la magistratura che pare non voler interferire nelle faccende di mister Copasir. Peccato per Magorno però, che ad ogni posto di lavoro regalato sia seguito un calcio nei denti e una bestemmia, visto e considerato che è ormai risaputo che alle Conad della ditta Magorno&Casella sfruttano i dipendenti tanto che ormai non vuole lavorarci più nessuno.

Le condizioni lavorative sono imbarazzanti. Turni massacranti di dieci, forse dodici ore al giorno per meno di mille euro al mese, lavorando tutti i giorni, senza mai avere un giorno libero. Un vero e proprio scandalo e nessuno dice nulla. Politica in silenzio, Magistratura assente. Ispettorato del lavoro inesistente. I dipendenti, poveri sciagurati, hanno paura di perdere il posto, e firmano ogni busta paga tutt’altro che veritiera e chi se ne scappa da quel posto non perde occasione per maledire il giorno in cui è andato a lavorarci e raccontare all’esterno le condizioni disumane raccomandando: “Non andate alle Conad di Diamante e Belvedere Marittimo perché ci perdete la salute”.

Don Magorno non può più usare come vorrebbe le Conad per accaparrare voti, perché ormai lo sanno tutti che le condizioni sono imbarazzanti. Ovviamente qualche ex dipendente che prova a denunciare c’è, ma il porto delle nebbie trova sempre modi e tempi per insabbiare tutto. Eppure, basterebbe così poco. Basterebbe reperire le telecamere di videosorveglianza che riprendono H24 le strutture per poi chiedere ai dipendenti, magari tutelandoli, se quelle buste paga corrispondono alla realtà. Ma si sa, fin quando Magorno sarà al governo sarà meglio coprirlo e non mettersi contro di lui, perché un amico nei servizi segreti può sempre fargli comodo…Benvenuti in Calabria.

Lettera firmata