E ora Occhiuto il vigliacco scarica tutto su Pecoraro e Cucunato

Occhiuto e il capo dei suoi scagnozzi, Pecoraro (seduto vicino a lui sul divano)

Avevo già scritto in passato che alla prima occasione, o meglio non appena si sarebbe palesata la maliparata, Occhiuto avrebbe scaricato, come è suo costume, tutto sui dirigenti.

In particolare sull’ingegnere Pecoraro e sull’architetto Cucunato. Che non sono certo degli stinchi di santo e meritano tutto il disprezzo dei cittadini visti gli innumerevoli imbrogli a cui hanno prestato la loro firma, ma non possono essere i soli responsabili di tutti i ‘mmualici avvenuto in Comune.

a liberetta

E così è stato. In conferenza stampa, ieri, un ansioso Occhiuto mostra alla stampa di regime – che non legge più nessuno, basta guardare i dati delle vendite dei giornali per capire che alcune testate locali in tutta l’area urbana (circa 200.000 persone) si attestano a poco più di 300 copie giornaliere vendute – documenti amministrativi interni, da lui firmati, in cui è scritto che in merito agli affidamenti diretti et similia, i dirigenti sono tenuti a rispettare, trasparenza, e turnazione secondo la legge.

Una circolare interna che Occhiuto ha fatto girare in tutti gli uffici. Una prassi standard che vuol dire poco o niente, se poi nessuno verifica e controlla che le regole vengano effettivamente rispettate.

Una furbata di Occhiuto per pararsi il culo qualora le cose dovessero girare male. Ed ora che girano male, ecco che tira fuori la carta che secondo lui dovrebbe scagionarlo da tutto le truffe che sono avvenute in comune.

Un modo per dire: è vero, gli imbrogli ci sono stati, ma non sono stato io a farli, sono stati Pecoraro e Cucunato, che hanno disatteso le mie indicazioni.

Del resto, ribadisce Occhiuto nello scaricare i due, sono loro i dirigenti preposti a questo, e sono i soli a poter autorizzare e ad affidare lavori diretti e cottimi fiduciari a chi vogliono loro.

Questo, spiega Occhiuto, rientra nelle loro competenze, non è il sindaco ad affidare i lavori.

Roba da vigliacchi. Come è suo stile. Lui si è cacciato i debiti, facendo firmare a Cucunato e Pecoraro tutto il firmabile, per favorire le sue ditte amiche, ed ora che lo sbianco è uscito, li molla nelle grinfie della procura, senza pensarci su due volte.

Io l’avevo avvisato l’ingegnere Pecoraro che ha già molti guai di suo – è nel mirino della DDA per aver favorito amministrativamente, e in barba alla legge, malandrini locali e non solo – che Occhiuto lo avrebbe mollato, invitandolo a vuotare il sacco spiegando ai magistrati e ai cittadini il sistema Occhiuto oggi, e prima ancora quello di Franco Ambrogio.

Ma lui non mi ha ascoltato, pensando che Occhiuto, attraverso gli agganci in procura con Granieri, avrebbe potuto, vita natural durante, garantirgli l’impunità e l’insabbiamento di tutte le sue magagne.

cucunato

Ma le cose sono cambiate, il procuratore capo Granieri ha mollato Occhiuto, che da quando lo conosce gli ha portato solo guai, e di conseguenza, come avviene in questi casi è iniziato lo scarica barile. E voi, cari Pecoraro e Cucunato siete l’ultimo barile.

Ma siete ancora in tempo, non tutto è perduto, potete sempre pentirvi e recarvi spontaneamente dal procuratore capo dottor Granieri e spiegare tutta la situazione.

Sono sicuro, visto il rinnovato senso del dovere del procuratore capo dottor Granieri, che ne terrà conto. Approfittate di questa ultima chiamata, vi conviene. Occhiuto, del resto, non si è mica fatto scrupoli a mollarvi, perché voi dovreste ancora essergli fedeli?

Cucunato forse si, ma lei, ingegnere Pecoraro, visto come è messo, non ha più niente da perdere.

Se la canti, mi ascolti, può ancora uscirne pulito. Questo è l’ultimo treno per lei, o forse sarebbe meglio dire metrò. Se perde questo dovrà aspettare, poi, che la stazione unica appaltante affidi un nuovo appalto a qualche ditta amica per costruire un altro tracciato ferroviario dove far marciare un nuovo treno. Ma con i tempi che corrono, mi sa che a questo rischio non ci si mette più nessuno. Per cui, faccia bagagli e bagattelle, e non ci pensi più, il capo stazione ha fischiato: passeggeri in carrozza.

Il tempo è finito.

GdD