Emergenza rifiuti, ecco come risolvere il problema scavalcando i truffatori (di Fabio Menin)

Buongiorno Direttore,
Le invio un nuovo contributo sulla questione rifiuti con una proposta di soluzione definitiva.

di Fabio Menin 

La raccolta dei rifiuti nella Calabria Nord è interrotta ormai da quasi 15 giorni perché l’impianto che si vede nella foto, situato a Bucita (Rossano), è fermo. Un impianto vecchissimo e malfunzionante da almeno due decenni, che fu concepito per aiutare la raccolta differenziata, ma fu trasformato in una discarica maleodorante, che solo dopo lotte acute della popolazione e sequestri della magistratura fu sottoposto a un minimo di manutenzione per eliminare o ridurre i cattivi odori.

La Regione Calabria imperterrita continua a lasciare le cose come stanno ed oggi tutto è bloccato. Sono state proposte molte soluzioni al problema partendo dal potenziamento della raccolta differenziata e dalla realizzazione di uno o più impianti che servano questa gestione nuova dei rifiuti. La Regione invece ha continuato a proseguire la politica delle discariche in combutta con le ditte di trasporti (compresa quella presente nel nostro territorio), alcuni anni fa venne aperta una nuova discarica nei pressi del comune di Scala Coeli che è un pugno nello stomaco non solo al territorio locale, ma sembra più un girone dantesco che punisce i lussuriosi, per le condizioni vergognose della strada di accesso e di tutto il contesto fetido e pericoloso che ha creato, oltre che per i danni agli agricoltori e al paesaggio locale.

Naturalmente dietro a questa situazione ci stanno interessi cospicui, di chi? Primo di chi comanda (o sta all’opposizione, ad anni alterni…) alla Regione, che avrebbe potuto nel corso di 30 anni sostenere impianti per la differenziata e rendere più autonoma e sicura la Calabria anziché continuare a portare in Campania, in Puglia o altrove, anche all’estero, a volte, la nostra spazzatura.

Poi di molti altri attori che campano sul business dei rifiuti, le ditte di trasporto, fornitori vari, gestori di discariche, personaggi intrallazzatori, una vasta platea di soggetti cui la politica continua a regalare quattrini pubblici che noi paghiamo con le tasse. Evidentemente qualcuno preferisce lasciare le discariche, solo che sul territorio nessuno le vuole più e quindi siamo nello stallo totale.

Negli ultimi anni alcuni sindaci hanno cominciato a ragionare diversamente: “i rifiuti del nostro Comune anziché darli alla Regione, cominciamo a trattarli noi, producendo compost o altre cose utili che danno e ricchezza e lavoro”, questo è il ragionamento fatto da sindaci come quello di Saracena ed altri, mettendosi contro la Regione, perché per fare una scelta simile bisogna rompere il contratto fiduciario con la Regione Calabria (e toglierle i guadagni attuali). È un passo necessario e soprattutto conveniente per migliorare tutto il sistema. Conviene spendere soldi per trasportare l’umido da un paese montano a tutta la Calabria, o lasciarlo lì e fare concime per gli ulivi e le piante? Conviene più fare uno o due impianti di raccolta differenziata in Calabria per plastica, metalli, vetro etc. o trasportarli al nord o in altre zone e pagare anche il trasporto, oltreché le regioni dove vai a lasciare i rifiuti?

Secondo tutti i politici calabresi tutto questo non esiste, conviene fare le discariche punto (così continua l’andazzo che conosciamo). Secondo il buongoverno questa soluzione dovrebbe ormai appartenere ad un lontano passato, ma qui in Calabria, dove ancora si chiede il permesso al boss o al capo di turno, no. Quindi o l’attuale dirigenza regionale ha la virtù di cominciare a cambiare musica, oppure conviene che sindaci come il nostro di Corigliano-Rossano comincino ad attrezzarsi in modo diverso se vogliono trovare soluzioni stabili e sicure al tema dei rifiuti, trovando la maniera di assumere qualcuno e diminuire le tasse ai cittadini.

Tutto questo si può fare avendo impianti autonomi per la raccolta differenziata, che si può chiedere alla UE di finanziare. Tanto più che il nostro attuale capo dell’amministrazione coriglianorossanese ha una lunga storia di impegno personale per risolvere la questione dei rifiuti e superare le storture dell’impianto di Bucita. E allora, vista l’emergenza, cominci, questo è il mio invito, a pensare a qualcosa di diverso per dare sicurezza e futuro alla nostra città.