Emergenza rifiuti, la Regione scavalca Columbra: siti temporanei per le ecoballe e scarti a Celico

CROTONE – Stop alle sopraelevazioni della discarica di località Columbra. La Regione ha preso atto dell’esaurimento dei quantitativi ed ha deciso di puntare sulla discarica di Celico (Cosenza), anche questa di proprietà del gruppo Vrenna attraverso la eWaste (ex Miga). Un utilizzo temporaneo (due mesi) in attesa della messa a regime delle prime discariche di servizio pubbliche della regione, come si legge nell’ultima ordinanza “contingibile ed urgente” firmata mercoledì sera da Jole Santelli per fare fronte all’emergenza rifiuti che rischia di compromettere definitivamente la stagione estiva calabrese già alle prese con l’epidemia di Covid-19.

La governatrice ha deciso di procedere ad una ulteriore modifica del piano regionale di gestione dei rifiuti “rendendolo pienamente funzionale ai fini dell’economia circolare con ‘discarica zero’”. Nel frattempo ha ordinato agli Ato di Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e alla Città metropolitana di Reggio Calabria  di individuare, entro 10 giorni dall’emanazione dell’ordinanza, siti di stoccaggio temporaneo per i rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento, ed entro i 30 giorni successivi, nelle more dell’ottenimento dell’autorizzazione, procedere al loro allestimento e messa in esercizio. Si tratta di stazioni di trasferenza entro cui stipare momentaneamente le ecoballe destinate al termovalorizzatore di Gioia Tauro chiuso (sembra fino al prossimo novembre) per lavori di manutenzione, oppure via mare all’estero. Mentre per gli scarti degli stessi impianti di trattamento è previsto il conferimento nella discarica di Celico (nella foto) per un quantitativo massimo di 300 tonnellate al giorno, ad un costo non superiore a 105 euro a tonnellata. Il resto dei rifiuti, i cumuli di tal quale per le strade, saranno gradualmente smaltiti in Puglia.

Gli Ato avrebbero preferito continuare a scaricare a Columbra, nell’impianto di Sovreco, atteso che in una riunione a fine aprile era emersa la possibilità di procedere ad un ulteriore sopraelevazione per 75mila tonnellate. La Regione si è però opposta ed ha preferito chiudere la parentesi di Columbra, facendo affidamento sull’attivazione delle discariche di servizio pubbliche; tranne quella dell’Ato di Crotone, della quale non si fa menzione nell’ordinanza e che dovrebbe essere superata con l’attivazione del principio di compensazione previsto dall’ultima ordinanza di Mario Oliverio, cioè lo smaltimento dei rifiuti di Crotone fuori dai confini provinciali a titolo di ‘risarcimento’ per aver accolto per decenni spazzatura da tutta la Calabria. Fonte: Il Crotonese