Fagnano. A Orsomarcio non tutte le ciambelle riescono col buco: ecco come il cugino (onesto) gli ha bloccato l’affare “mega parco”

Sgonfiate Orsomarso, tra poco esplode...

L’ex assessore regionale oggi senatore (!) Fausto Orsomarso, alias Orsomarcio, Orsopanza e chi più ne ha più ne metta (tanto ingurgita tutto, tranquilli), com’è noto, è di Fagnano Castello e negli ultimi anni ha sostenuto le due amministrazioni guidate da suo cugino Giulio Tarsitano.

Alle ultime elezioni comunali il cugino però ha pensato di uscire dalla scena preferendo tornare a tempo pieno alla sua professione di avvocato, pur avendo rinunciato per ben dieci anni ad ogni forma di indennità e rimborso spese.

Il potente cugino ex assessore oggi anche senatore (!) non si è certamente stracciato le vesti. Anzi, i suoi comportamenti hanno capire che non aspettava altro che sbarazzarsi del cugino avvocato (onesto) e puntare su un sindaco ed una squadra a lui asserviti e disposti a fare passare tutto, a differenza del cugino,

L’assessore Orsomarso per favorire la volata del vicesindaco uscente, eletto il 12 giugno dello scorso anno, ha in fretta e furia fatto arrivare al Comune di Fagnano Castello un decreto di finanziamento di ben € 1.5000.000,00 per la realizzazione di un mega parco divertimento da realizzare nella montagna di Fagnano Castello, indicando quale progettista la moglie del signor Lenin Montesanto, architetto Francesca Felice.

Il decreto di finanziamento è del 16 maggio 2022, cioè appena un mese prima del voto, ma con termine per rendicontare i lavori fissato per il 31 dicembre 2022.

Il cugino avvocato (onesto e senza padroni) si è accorto che entro la fine dell’anno il Comune di Fagnano Castello non avrebbe avuto il tempo di chiedere tutti i nulla osta previsti dalla legge (in particolare quello paesaggistico ed idrogeologico), approvare il progetto esecutivo, indire la gara d’appalto ad evidenza pubblica (considerato il notevole importo dei lavori), fare il contratto con l’impresa vincitrice, eseguire i lavori (in pieno inverno a 1.200 metri sul livello del mare), collaudare l’opera, effettuare i pagamenti e rendicontarli. Solo uno sprovveduto o disonesto non se ne sarebbe accorto. Non potendo fare ciò entro il 31.12.2022, il Comune di Fagnano Castello avrebbe dovuto restituire alla Regione l’anticipazione avuta, cioè € 750.000,00 ed avrebbe dovuto ultimare i lavori a proprie spese.

Per ovviare a ciò pare che il cugino ex sindaco si sia reso colpevole del delitto di “lesa maestà” nel pretendere dal dirigente dell’assessore al Turismo la convenzione con la quale entrambe le parti stabilivano i tempi dell’intervento nel suo complesso. Il dirigente, la solita dott.ssa Cauteruccio (quella della famosa determina revocata dal presidente per gli altrettanto famosi gadget), ha detto no alla convenzione, lasciando la patente bollente nelle mani del sindaco di Fagnano Castello, che avrebbe dovuto formare un atto di adesione con il quale avrebbe impegnato il solo Comune a rispettare i tempi entro il 31.12.2022 e sollevando la Regione da ogni responsabilità.

Il piano era chiaro. Buttare fumo negli occhi ai fagnanesi (e purtroppo ci sono riusciti facendogli vincere le elezioni) per un’opera irrealizzabile nei tempi imposti. Sono fondi comunitari del piano di azione e coesione 2007/2013, già oggetto di proroga e quindi vanno rendicontati improrogabilmente entro il 31 dicembre 2022 e consentire di gestire almeno € 750.000,00 di anticipazione (una bella somma per tecnici, impresa ed invitati alla torta),.

Il piano è saltato, almeno al momento, per un imprevisto, cioè la presenza di quel “rompipalle ” del cugino dell’assessore, che come sindaco in carica fino al 12 giugno ha richiesto che la Cauteruccio sottoscrivesse la convezione, cosa che quest’ultima si è ben guardata dal fare. Ma male che andrà l’unica che ci guadagnerà sarà la progettista, amica dell’assessore regionale, che avrà diritto a pagarsi dal Comune di Fagnano Castello la salata parcella che invierà e saranno, comunque, pagati circa € 40.000,00. Ed i soliti gadget chi li pagherà soprattutto se già utilizzati altrove? Un’occasione perduta per coprirne la spesa è venuta meno.

Il destino ha voluto che l’assessore oggi anche senatore (!) Orsomarso venisse fermato in questa ennesima spartizione della torta proprio dall’onestà del cugino, di cui ben volentieri si è sbarazzato alle elezioni del 12 giugno, preferendogli un sindaco più accomodante ed evidentemente facente parte del suo cerchio magico. Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco…. Anche se si tratta di… Orsopanza!