Falsi precari all’Asp, il patto di potere tra gli uomini di Adamo e Gentile

Le assunzioni dei 133 falsi precari presso l’Asp di Cosenza nell’imminenza delle elezioni regionali del 2014, almeno per quanto riguarda il Comune di Maierà, sono tutte illegittime in quanto sono scaturite da una legge che è tutto un programma.

E’ la Legge Regionale n. 1 del 13 gennaio 2014 “Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato” di cui al D. L. 31 agosto 2013 n. 101 convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125, integrata dalla L. R. n. 12 del 7 luglio 2014 “Interpretazione autentica dell’art. 1 comma 6 e dell’art. 4 della L. R. 13 gennaio 2014 n. 1…”.

Gli assunti di Maierà, che è la città dell’ex sindacalista della Cgil Franco Mazza, l’inventore dell’ormai famoso elenco, arrestato lo scorso anno, non possedevano i requisiti di cui alle leggi citate e anche e soprattutto delle L. R. nn. 15/2008, 28/2008 e 8/2010 che facevano espresso riferimento ai cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro ed a disoccupati di lungo termine.

Ebbene, è bastato fare un controllo all’INPS per i nominativi inseriti per rimanere esterrefatti dalle illegalità perpetrate. Chi ha iniziato a gestire tutto (lo abbiamo scritto più volte) nel 2010 è stato Franco Mazza, fedelissimo di Nicola Adamo, avvalendosi del benestare della giunta comunale di Maierà dell’epoca, composta dall’ex sindaco Giovanni Forte, gentiliano di vecchia data, dall’ingegnere Ivano Russo, ex assessore (anche lui fedelissimo di Nicola Adamo) e dall’ex assessore Riccardo Benvenuto.

Questi personaggi hanno iniziato a stilare la graduatoria di questi fannulloni e l’attuale sindaco Giacomo De Marco (sempre amico del potente di turno), per non essere da meno, ha continuato modificando l’elenco, trovando la mediazione con Forte e Russo, attuali consiglieri di minoranza, per arrivare alla versione finale.

La signora LUCIA CRUSCO, cognata di Franco Mazza, per aver sposato il fratello Giuseppe, nonché nipote dell’allora sindaco Giovanni Forte, non ha nessun requisito che la fa rientrare nella casistica degli aventi diritto.

Il signor MARIO CRUSCO, fratello della suddetta Lucia, quindi nipote dell’ex sindaco Forte e cognato del fratello di Franco Mazza, la scorsa estate ha addirittura lavorato, regolarmente assunto, presso l’Hotel Baia di Diamante…

La signora MARIAROSARIA CASELLA di Diamante, oltre ad essere imparentata con l’attuale moglie di don Ernesto Magorno, è anche la moglie dell’ex assessore Ivano Russo. E non ha nessun requisito che la possa far entrare in quell’elenco, nel quale invece risulta.

Il signor ROBERTO LISERRE è cognato dell’attuale sindaco di Maierà Giacomo De Marco, il quale non ha perso tempo a trarre vantaggio dalla vittoria modificando l’elenco. Liserre fino a poco tempo fa lavorava, regolarmente assunto, al Consorzio di Bonifica Valle del Lao di Scalea.

La signora ANNA DE MARCO è moglie di Gianfranco Ritondale, operaio Afor oggi Calabria Verde, tirapiedi dell’ex assessore Riccardo Benvenuto. E non ha nessun requisito.

E ancora: il signor OTTAVIO PIGNATARO, figlioccio di cresima del Mazza, che ha lavorato fino ad agosto 2014, regolarmente assunto, all’Holiday Beach di Cirella percependo successivamente persino l’indennità di disoccupazione. Eppure faceva parte dell’elenco dei falsi precari…

Nella lista figurano tra i tanti affiliati alle famiglie politiche di Maierà: Giovanna Biondi, sorella di Antonio Biondi detto Tonino, vicesindaco di Buonvicino in quota Cinghiali e titolare della Arcana Srl impresa della cupola della Cuc di Grisolia…

E l’elenco si conclude con altri clienti degli amministratori di Maierà: Pablito Sandalo, Stefania Gaglianone, Giovanni Ritondale e Adele Candia, tutti senza requisiti.

Una situazione perfettamente uguale per tutti gli altri inseriti nell’elenco.

Corruzione sfacciatamente dilagante, dunque, che finalmente la magistratura sta iniziando a perseguire per come avrebbe dovuto fare già da molto tempo.