(Falso) furto a casa Paura, l’omertà del questore

Per chi non lo conoscesse, questa è la faccia del questore Luigi Liguori

Abbiamo provato a chiedere spiegazioni prima allo spacciatore di veline false Badolati e poi al questore Luigi Liguori sul finto furto avvenuto a casa del pentito Marco Paura. Ma il silenzio regna sovrano.

Con la procura non ci abbiamo proprio provato perché si sa che quello è il regno delle menzogne e delle bugie. Di spiegare come stanno realmente le cose ai cittadini, pare che da parte della questura non ci sia nessuna intenzione. Vogliamo ricordare che a dare questa notizia del furto è stata la questura, non noi, che l’abbiamo ripresa proprio perché sappiamo che è una chiacchiera.

Una notizia che, come abbiamo spiegato negli articoli precedenti, non trova nessun riscontro con quello che è realmente successo. A smentirli è stata la mamma di Marco Paura, la quale dice chiaramente che la versione fornita dal giornaletto (Gazzetta del Sud) e dalla questura, non solo non si è mai verificata, ma addirittura è totalmente inventata.

Il signor questore, all’oggi, non ha inteso risponderci, nonostante la chiarezza e la legittimità delle nostre domande. Forse pensa che affidandosi all’omertà tutto scivoli via lentamente nel solito dimenticatoio. Ma con noi non è così. Non abbiamo chiesto al questore di rivelarci un segreto d’indagine, visto che sono stati proprio loro a diffondere la falsa notizia. E non capiamo come mai, subito dopo il nostro articolo è calato il silenzio.

Forse che il questore non ci reputa degni di una sua risposta? Forse che il questore pensa che noi non siamo un giornale? Forse che al questore siamo antipatici? In una città normale, con una questura normale, le autorità competenti avrebbero già fatto una bella conferenza stampa per spiegare la cosa.

Ma a Cosenza siamo abituati al fatto che i dipendenti pubblici, come il questore, pensano di non dover dare conto a nessuno quando sono in “imbarazzo”. Trincerandosi dietro un segreto istruttorio che in questo caso non c’è. Il suo silenzio, signor questore, ci autorizza a diffondere la nostra versione, con la quale dopo anche lei dovrà fare i conti. E mi creda faremo di tutto affinchè questa storia arrivi al Ministero, continuando ogni giorno sul nostro giornale a ricordarle i suoi doveri.

Per le domande poste da noi al questore vi rimandiamo all’articolo “il questore, il pentito, e il (falso) furto”.

GdD

http://www.iacchite.it/il-questore-il-pentito-e-il-falso-furto-ecco-le-nostre-domande-a-luigi-liguori/