Farmabusiness, entra in scena Paolo De Sole: l’incontro con Tallini e la bancarotta delle farmacie

Il supporto tecnico per la realizzazione del Consorzio Farma Italia ed anche per la successiva gestione sarà fornito dal commercialista romano Paolo De Sole, il quale compare sulla scena il 27-11-2013, portato dentro l’affare da Walter Manfredi, il faccendiere al seguito della ex senatrice Anna Maria Mancuso. Infatti veniva registrata una conversazione telefonica tra Scozzafava e Manfredi, in cui quest’ultimo riferiva all’interlocutore di trovarsi in ufficio con degli amici ai quali Scozzafava avrebbe dovuto far vedere i capannoni idonei ad avviare il nuovo progetto… Manfredi passava il telefono ad un uomo che si presentava come Paolo De Sole.

“Allora, la prima cosa che dobbiamo verificare è il capannone, così riusciamo a verificare quali sono le farmacie che possiamo incontrare per poter iniziare subito questa attività… Poi per caso tu hai già la possibilità di farci incontrare qualcuno della Asl competente lì a Germaneto per andare a verificare come funziona lì in Calabria…?”. E Scozzafava gli risponde: “Sì, l’unica cosa è che adesso LUI è impegnato…”.

Il riferimento di Scozzafava a “LUI” sta ad indicare proprio l’assessore Domenico Tallini, in quei giorni impegnato in Regione a causa dei danni provocati da un’alluvione… Il susseguirsi degli eventi dimostrerà che era stata trovata la “persona giusta”. Da una conversazione telefonica emerge l’appuntamento che De Sole dava allo Scozzafava. Quest’ultimo parlando con Manfredi riferiva che stava organizzando un incontro con Tallini per accelerare l’iter burocratico delle autorizzazioni. Manfredi precisava a Scozzafava che il padre di De Sole era il primario del laboratorio Analisi del Policlinico Gemelli di Roma e che servivano farmacisti da consorziare.

Il susseguirsi delle intercettazioni dimostrano non soltanto che l’incontro tra De Sole, Sisca e Scozzafava con il Tallini avvenne, ma che il Manfredi veniva costantemente aggiornato dallo Scozzafava. In particolare, l’antennista mentre era in corso l’incontro tra De Sole, Sisca e Tallini, passava il telefono al Tallini che lo salutava subito chiamandolo Walter. I toni della conversazione lasciano chiaramente intendere una pregressa loro conoscenza. Infatti, l’ultima parte della conversazione conferma in pieno questo giudizio quando Manfredi raccomanda a Tallini di seguire Sisca e De Sole: “Allora, guardami … tu segui un attimo con attenzione questi amici che ti ho mandato…”.

Ma chi è Paolo De Sole? Il suo nome è salito alla ribalta delle cronache il 2 giugno del 2018. Un articolo su Repubblica (la bancarotta delle farmacie)

Roma, il commercialista Paolo De Sole e la bancarotta delle farmacie, fiumi di illeciti per farsi eleggere in consiglio regionale

Puntava ad ottenere un posto in consiglio regionale e per farsi eleggere aveva usato tutti gli escamotage possibili: dal farsi finanziare illecitamente la sua campagna elettorale, con oltre 30mila euro, all’offrire 4000 euro a un gruppo di nomadi affinché lo votassero.

Si è scontrato con la dura legge delle urne il commercialista Paolo De Sole, nel 2013 candidato alla Regione Lazio con il partito “Federazione dei cristiano popolari”. I suoi 451 voti non sono stati sufficienti per entrare alla Pisana ma i movimenti sospetti che ha fatto hanno portato la procura a indagare sul suo conto, fino a scoperchiare un crac da 20 milioni di euro, nel quale è coinvolto anche l’ex deputato democristiano della prima Repubblica Paolo Tuffi, ex assessore all’Urbanistica regionale ed ex sindaco di Anagni.

La scorsa settimana il pm Giovanni Battista Bertolini ha chiuso l’inchiesta sulla bancarotta del Consorzio Dieffe Farma, una società che raccoglieva decine di farmacie sparse su Roma nata con l’obiettivo di risparmiare sugli ordinativi di farmaci, iscrivendo sul registro degli indagati 15 persone per una serie di reati che vanno dalla bancarotta fraudolenta al finanziamento illecito a un partito e alla corruzione elettorale.

I fatti arrivano al 2014, anno in cui il consorzio è fallito, lasciandosi dietro le spalle un buco da 20 milioni. Un vuoto nelle casse societarie provocato da una serie di distrazioni e da un operato continuamente in perdita. Fra gli indagati ci sono il presidente Valerio Tinari, i consiglieri Daniele Marinelli e Paolo Tuffi, al quale la società pagava l’affitto in un appartamento in via Margutta, e il commercialista Paolo De Sole. Proprio quest’ultimo, amministratore di fatto del consorzio, voleva tentare la scalata in politica: con una poltrona in Regione sarebbe stato più facile occuparsi di salute.