Ferrovie della Calabria, Giorgio Sganga ci prova: finché la barca va lasciala andare

Giorgio Sganga

C’è gente che non la vedi, diceva Al Pacino nell’Avvocato del Diavolo, ma arriva come una freccia e si prende proprio tutto.

Uno di questi è Giorgio Sganga, commercialista paolano di lungo corso, molto bene introdotto nelle stanze dei bottoni della Calabria.

Sganga è sulla cresta dell’onda da una vita. Il suo studio professionale viaggia a gonfie vele fin dai magnifici anni Ottanta, è stato segretario del Consiglio Nazionale dell’Ordine, non sa neanche lui in quante “cose” è presidente del collegio sindacale o revisore dei conti, è docente all’Unical, curatore fallimentare e compagnia bella: insomma, è una potenza, una specie di corazzata.

Certo, qualche errore lo ha fatto anche lui. Il curriculum di suo figlio Pier Paolo (bell’i papà) non è per niente brillante: socio di Mastella in attività immobiliari ma soprattutto amministratore delegato nel Siena Calcio del famoso Mezzaroma che ha portato al fallimento la gloriosa società toscana dopo essersi preso finanche i soldi del marchio.

Succede, infortuni, rischi del mestiere…

La figlia invece è titolare della casa “incriminata” costruita nelle adiacenze della collinetta franata a due passi dall’Ospedale di Paola. E’ una questione per la quale si accalora molto e ha annunciato querele contro l’Asp, contro il Comune di Paola ed anche contro i periti della procura della Repubblica…

La famiglia dev’essere molto importante nella scala gerarchica di valori del Nostro. E così il genero di Sganga, Pasquale Saragò, è revisore alla Provincia di Cosenza, nominato da Palla Palla, e da agosto (sempre per merito suo) all’Arpacal. Ma gli manca giusto un gradino per arrivare al tanto agognato sottogoverno. Dove gira la pila.

E così il suocero avrebbe pensato alla presidenza delle Ferrovie della Calabria, settore nel quale è prevista un’abbondante pioggia di finanziamenti.

Trasversale, amico di Madame Fifi, del cinghiale, di Occhiuto, di tutti, soprattutto dei potenti, Giorgio Sganga ora punta a prendersi le Ferrovie.

Oliverio, il grande tessitore, dopo un primo sdegnoso rifiuto, si starebbe dimostrando più accomodante. Come andrà a finire? Perché starà anche arrivando la bufera, ma finché non arriva, la baracca deve andare avanti. O, se preferite, finché la barca va lasciala andare…