Festa giallorossa, Marani: “Catanzaro è la storia del calcio”

Il contrasto. Il dolore di Cutro e la gioia di Catanzaro. La Calabria come terra di contraddizioni, sempre e comunque. Il mare che non ha ancora restituito i migranti vittime del naufragio di un mese fa e una città che da una settimana festeggia la promozione in Serie B del Catanzaro.
Il presidente della Lega pro Matteo Marani non si è fatto mancare nulla nella sua giornata calabrese cominciata a Steccato e proseguita al “Ceravolo”, dove alla fine di Catanzaro-Pescara premierà i giallorossi per la promozione in B. «È un contrasto molto forte – ha detto Marani -, sentivo di andarci per dimostrare ancora una volta la vicinanza della Lega pro alle vittime di quella tragedia e alle loro famiglie, un momento di rispetto e riflessione».


Dal silenzio di Cutro al rumore e al colore di Catanzaro, «un grande spot per la Lega pro» con bambini e famiglie allo stadio. «Per me è la prima volta dentro il “Ceravolo”, all’arrivo allo stadio è stato molto bello vedere tutte queste persone con sciarpe e bandiere giallorosse in una giornata di festa clamorosa e l’impatto della gente è stato meraviglioso».
Affiancato dal presidente Noto nella sala stampa dello stadio, Marani ha ricordato il Catanzaro di un tempo: «Per me è un piacere che Catanzaro viva questa giornata perché Catanzaro è la storia del calcio. La mia è stata la generazione di Palanca, Bivi, Mauro, Sabato. Con Palanca mi sono scambiato messaggi in questi giorni».

Il Catanzaro e Noto sono stati fra i primi a sostenere la candidatura di Marani alla presidenza della Lega: «Il mio progetto ha preso forza anche grazie al sostegno della capolista Catanzaro, ma al di là di questo sono contento e felice per Noto, so cosa ha fatto in questi anni ed è un modello di fare calcio perché noi abbiamo l’obiettivo di arrivare alla sostenibilità nel tempo. Ricordo – ha aggiunto – come ha preso il Catanzaro e dove l’ha portato, e gli auguro di calcare palcoscenici ancora più grandi e importanti, a lungo. Conoscendolo, questa promozione non è un punto di arrivo, ma di partenza, e mi auguro che la comunità e le istituzioni si rendano conto di cosa rappresenta avere il Catanzaro dalla prossima stagione in B».
Le prospettive della Lega pro, le seconde squadre, la riforma e la questione impianti gli altri temi trattati da Marani: «Credo in generale che, in questo momento, parlare di riforma rischi di essere un po’ vuoto, certamente c’è bisogno di risorse, mezzi, leve, altrimenti è impossibile fare qualsiasi cosa. Bisogna capire queste cose e cosa vogliono fare i nostri club per una riforma di sistema con le altre Leghe. Io penso che il calcio italiano abbia bisogno un po’ di cambiare marcia, di intraprendere una crescita culturale, di ripensarsi, di rimettersi a livello, come faceva il Catanzaro degli anni ’80 che giocava in un calcio in cui c’erano i giocatori più forti del mondo».