Franco Sammarco e il tradimento a Paolini

Franco Sammarco (Masson)

Nel partito unico del potere che gestisce a suo piacimento le vicende di Cosenza, l’avvocato Franco Sammarco è stato ed è una delle pedine fondamentali.

Sammarco è un penalista di grande successo e nella sua ormai lunga carriera ha difeso decine e decine di personaggi di grido della malavita (il lavoro è lavoro), ma anche e soprattutto politici.

Da Sandro Principe a Ennio Morrone, da Franco Morelli a Franco Pacenza ad Orlandino Greco, tanto per fare qualche esempio.

Il suo nome, tuttavia, rimane legato indissolubilmente e a doppio filo a quelli di Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio. Sia per affinità politiche, dal momento che Sammarco non ha mai fatto mistero delle sue origini comuniste, ma anche per rapporti di stima e amicizia sincere che si protraggono ormai da decenni.

Nel 2006 Franco Sammarco è stato uno dei fulcri centrali della fallimentare esperienza di Salvatore Perugini sindaco della città. Ma è stato proprio in questa occasione che Sammarco non ha gradito l’impostazione politica di Nicola ed Enza.

E così, dopo un anno e mezzo a dir poco burrascoso, si è dimesso dalla prestigiosa carica di presidente del consiglio comunale e subito dopo anche da consigliere comunale.

Perugini-Sammarco, tanto per essere chiari, era la coppia sulla quale era stata costruita l’alleanza caravanserraglio composta da ben 12 liste che si è sciolta come neve al sole e che fin da subito si è distinta solo per litigi, ricatti e contrapposizioni per conquistare strapuntini di potere.

Sammarco, che è uno che le cose non le manda a dire, ha “strappato” e ha detto basta. Ma non per questo ha rotto i suoi rapporti con Nicola ed Enza.

Tre anni dopo le sue dimissioni, nel 2011, il centrosinistra si è ripresentato alle elezioni diviso più che mai. Con Perugini di nuovo in campo (spalleggiato da Adamo e Bruno Bossio) e Paolini nelle vesti di outsider.

Enzo, com’è noto, ha vinto la sfida interna e si è guadagnato il diritto al ballottaggio contro Occhiuto. A questo punto, se avesse potuto contare su tutti i voti del Pd, probabilmente avrebbe vinto. E invece è accaduto qualcosa.

Ognuno di noi è rimasto convinto che, prima del ballottaggio, Nicola ed Enza abbiano “benedetto” la vittoria di Occhiuto e la sconfitta di Paolini ma non c’erano prove per dimostrarlo.

Oggi, siamo in grado di poter dire che il pentito Foggetti ha dato alla Dda una precisa chiave di lettura per interpretare quel dato politico.

Roberto Occhiuto, con il placet dei coniugi, avrebbe incaricato proprio Sammarco (almeno secondo il pentito Foggetti) dell’opera di mediazione con il clan Rango-zingari. Che al primo turno aveva votato Paolini. Spostando così quei voti che si sono rivelati determinanti per far vincere Mario Occhiuto.

Ora, non stiamo qui a discutere in che modo abbia portato avanti la trattativa. Le accuse di Foggetti, intendiamoci, sono molto gravi e circostanziate. Ma non è questo il punto. La sostanza è che Sammarco è stato individuato come l’uomo giusto per affossare Enzo Paolini. E, purtroppo per lui, si è esposto a un gravissimo rischio.

Finora Sammarco è rimasto in silenzio, a parte negare che Foggetti abbia parlato di lui (e lui che ne sa? Ha visto forse le parti con gli omissis dei suoi verbali?) e denunciare trenta volte Iacchite’. Non aveva fatto così nel 2000 quando un altro pentito, Franco Pino, lo aveva accusato di essere implicato in un presunto piano per “liquidare” il magistrato della Dda Stefano Tocci, titolare del processo Garden. In quell’occasione, Sammarco aveva immediatamente denunciato per diffamazione Franco Pino e lo aveva anche fatto condannare.

Oggi evidentemente preferisce prendersela con Iacchite’ e continuare a negare. Forse perché non ha ancora letto i verbali? Oppure li ha letti e non se la sente di scendere in campo?

Ma il piano per “eliminare” politicamente Paolini, intanto, è andato a buon fine e, oltre alla sua, porta evidentemente le firme di Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio.

Questo, oltre che Foggetti, lo dice anche la storia politica della città di Cosenza.