Fridays for Future: “La Centrale del Mercure uccide il Parco del Pollino”

LA CENTRALE UCCIDE IL.PARCO

di Fridays for Future Cosenza

Guardando dall’alto del massiccio del Parco nazionale del Pollino, riserva naturale a cavallo tra le due regioni più a sud d’Italia, tra i bei pini loricati è possibile senza neanche troppo sforzarsi, scorgere una animale rozzo, goffo, inadatto all’ecosistema che lo circonda, che lo ingloba. Oseremo dire mostruoso: sì, un ecomostro!

La Centrale di Mercure, sede amministrativa a Laino Borgo, impianto a Rotonda. Fino al 2002 impianto ad olio combustibile, poi riconvertita a biomasse da Enel. Perché non se ne sente parlare? Perché invece se ne dovrebbe? Cosa ci preoccupa?
Protagonista silenziosa e volutamente poco chiara delle tristi vicende (che qui vi accenniamo ma che vi invitiamo ad approfondire nell’articolo di “leggiscomodo” di seguito (https://www.leggiscomodo.org/mercure-centrale-biomasse/) è stata contrapposta e sfidata in questi anni dal coraggioso forum ambientalista “Stefano Gioia”, da Libera, dal direttivo del Parco Nazionale del Pollino e da cittadini e Amministrazione dei comuni adiacenti di Rotonda e Viggianello. Preoccupati per l’ambiente, la salute, la purezza del loro verde.
Chiusa, riaperta, richiusa e riaperta (l’ultima volta nel 2018.
L’opposizione alla riapertura si è mossa con appelli al TAR, richieste di interventi del Ministero dello Sviluppo Economico e del Consiglio dei Ministri.
Per cosa tutto questo movimento? Le Centrali a biomassa emettono considerevoli quantità di anidride carbonica, diossina e polveri sottili. La Mercure poi si trova su un sito mai bonificato, utilizza per i suoi impianti il fiume Mercure e strada inadeguate (quelle adiacenti) per il pesante traffico degli automezzi utili al trasporto della biomassa.

⚫Come se non bastassero i problemi ambientali ad essa connessi ci sono anche interessi criminali (agevolati anche inconsapevolmente da fondi europei) a disturbare la parte buona dei Calabresi e dei Lucani che da troppo vicino guardano alla Centrale. A detta del presidente della Mercure Srl Giuseppe Brancato la società rispetta tutte le norme ambientali. Spregevole se si guarda in faccia alla realtà: ogni anno bruciano 350 mila tonnellate di legno ed è adoperata una potenza di 41 mega watt (20 volte superiore a quella ammessa dal regolamento del parco nazionale del Pollino).
CHE SI SAPPIA, CHE CI SI RICORDI, CHE VIGGIANELLO, ROTONDA, LAINO BORGO, LIBERA E “STEFANO GIOIA” NON SIANO SOLI!