Gianni Di Marzio è morto, addio all’allenatore che scoprì Maradona

Un gravissimo lutto per il mondo del calcio. È scomparso, a 82 anni, Gianni Di Marzio. Napoletano, era stato negli anni ’70 un allenatore di grande successo, portando il Catanzaro in serie A. Nel ’77 diventò l’allenatore del Napoli, guidato alla finale di Coppa Italia. Quell’anno, in Argentina, scoprì il giovanissimo Diego Armando Maradona e lo segnalò al presidente Corrado Ferlaino ma l’operazione non fu possibile perché le frontiere erano chiuse. Aveva conservato uno splendido rapporto con il Pibe. Successivamente aveva portato in serie A anche il Catania, nel 1983 e poi aveva conquistato una storica promozione in serie B con il Cosenza, nel 1988.

DI MARZIO E MARADONA

La prima volta lo vidi nel ’78 ai Mondiali, ero allenatore del Napoli e c’era un signore calabrese, di Aiello Calabro, che conobbi a Catanzaro (si chiama Settimio Aloisio e in seguito sarà anche il procuratore di Gabriel Batistuta, ndr), che mi cercava molto spesso perché ero stato in Calabria da allenatore e avevo fatto bene lì e voleva farmi vedere questo ragazzino delle giovanili dell’Argentinos Juniors, lui era il presidente della Polisportiva, andai a vederlo e mi bastarono 10 minuti per capire chi avevo di fronte, c’era con me anche un giornalista e un mio carissimo amico che però era tifoso di un’altra squadra, allora io con discrezione mi allontanai e contattai Diego per primo convincendolo a firmare. Il presidente mi portò a casa sua…  Andammo a Villa Fiorito – ricorda Di Marzio – lo conobbi e non mi fece una grande impressione: piccoletto, capelli lunghi. Gli dissi però che avrei fatto di tutto per portarlo a Napoli. Lo feci vedere a Ferlaino, mi disse che ero fissato con i giovani. Io andai poi a vedere Maradona a Ginevra. Il ragazzo era convinto di poter venire in Italia, gli mandai la maglia numero 10 del Napoli, purtroppo però le frontiere erano ancora chiuse, Ferlaino non se la sentì di investire subito su di lui e andò a giocare a Barcellona. Antonio Iuliano poi è stato il vero autore dell’arrivo a Napoli di Diego”.

Terminata la carriera di allenatore, Di Marzio aveva iniziato quella di direttore generale proprio a Cosenza, nel 1994, ed era stato manager di numerose società, tra cui il Venezia di Zamparini con il quale conquistò un’altra storica promozione in serie A. Si sarebbe poi dedicato all’attività di osservatore, scoprendo il giovanissimo Cristiano Ronaldo in Portogallo. Opinionista televisivo e radiofonico, appariva spesso nei programmi delle emittenti napoletane. Aveva conservato uno strettissimo rapporto con la sua città ma anche con quelle nelle quali aveva vinto, così come il figlio Gianluca, giornalista di punta della redazione di Sky Sport che ha dato su Twitter la notizia della morte del padre scrivendo: «E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro Diego. Sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l’unico a non dimenticarti». Nello scorso novembre l’Eav aveva inserito la sua immagine nella galleria dei grandi personaggi del Napoli all’interno della stazione della Cumana a Fuorigrotta, proprio di fronte allo stadio San Paolo amatissimo da Gianni.