Gioia Tauro, paga banchetto di nozze con fondi pubblici: denunciato imprenditore

I militari della 2a Compagnia della Guardia di Finanza di Gioia Tauro, all’esito di una serie di accertamenti esperiti nell’ambito dello sviluppo di una segnalazione per operazioni sospette, hanno deferito un imprenditore della Piana operante nel settore della raccolta di rifiuti solidi non pericolosi, reo di aver pagato il proprio ricevimento nuziale, distraendo fondi pubblici nazionali destinati all’incentivazione dell’autoimpiego in forma di microimpresa.

L’attività investigativa svolta dalle fiamme gialle gioiesi si è concentrata sull’analisi della documentazione bancaria riconducibile alla società, la quale consentiva di acclarare che, a fronte della percezione di erogazioni statali nel corso dell’anno 2017, sono state effettuate – in concomitanza con l’accreditamento di una quota di contributo per circa 20 mila euro – diverse disposizioni di pagamento, tramite bonifici bancari, che destavano sospetti in quanto i beneficiari risultavano essere soggetti economici operanti nel settore alberghiero e della ristorazione. Tra l’altro, dall’analisi e dall’incrocio della documentazione acquisita dall’ente pagatore Invitalia con le risultanze del conto corrente societario, è emerso che lo stesso imprenditore, se non avesse avuto la disponibilità liquida di natura pubblica, non avrebbe mai potuto sostenere spese per tale entità, tenuto conto dell’esigua giacenza media presente sullo stesso.

A conclusione dell’attività investigativa, l’amministratore della società veniva deferito alla locale Procura della Repubblica, in ordine al reato p.p. dall’art 316 ter C.P. (malversazione a danno dello stato), con rispettive segnalazioni trasmesse all’Organismo pagatore, per la sospensione ed il recupero del finanziamento complessivo, pari ad € 72.535,52 ed alla Corte dei Conti Regionale, per la sussistenza del danno erariale di € 19.765,73, causato dall’indebito utilizzo del contributo pubblico, utilizzato per sostenere le spese per il proprio matrimonio.