Giulia, le piste ciclabili e il Silenzio Bianco

Il tentativo dell’assessore Fresca di restituire ai cittadini, in questo momento difficile per la giunta, una immagine di una città e di una amministrazione normale, è commovente.

Mi verrebbe di darle un abbraccio, una carezza, una parola di conforto. A lei che ha ed è una faccia pulita. Una personcina perbene, che non capisco per quale motivo si è mmischata in questa matassa. Infatti non essendo una marpiona di professione, nell’esporre su FB l’iniziativa della passeggiata in bici di questa mattina, che è stato, a dire di Giulia, un test per la ciclabilità urbana, inguaia definitivamente, senza rendersene conto, Occhiuto.

Forse Giulia pensava che trasformando i nomi dei nostri luoghi, nell’esporre il percorso di questo test, inglesizzandoli, che fa molto Europa, avrebbe potuto in qualche modo ammorbare e sviare i lettori del suo post (dove ha taggato tutta la stampa locale e mondiale, tranne noi) dal focalizzare la loro attenzione sull’insuccesso di questa specie di test.

Sfido tutti i cosentini a riconoscere questi luoghi dove i ciclisti si sono dati appuntamento: la ciclopolitana, prima tappa con partenza da TechNest, seconda tappa l’HUB-Test, terza tappa il MAB-Test. Io personalmente conosco solo il MAB.

E così, quell’ingenuona di Giulia, si lancia in un racconto di questa giornata che potrebbe essere trasportato per “ugual enfasi” narrativa usata – trasformando la finta gioia che ci vuole appioppare, nella dura e cruda realtà che l’assessore vuole ammucciarci – in quel fantastico racconto del grande Jack: Il Silenzio Bianco.

E’ la storia di tre persone che arrancano su improbabili percorsi ciclabili: le energie scarseggiano, il nervosismo è alle stelle, il morale è sotto i tacchi. Ma il caso è sgarbato, quasi cinico certe volte: uno di loro, Mason, viene colpito in pieno da un albero, piazzato al centro della finta pista ciclabile. Si sente solo uno scricchiolio e poi un suono sordo, goffo, irripetibile. L’uomo non fa in tempo a jestimare, ma solo a voltarsi e a capire tutta la futilità della vita: ma chi ca..o me l’ha fatto fare a partecipare?

Mi scuserà il grande Maestro London, se ho ironizzato su uno dei più bei racconti che io abbia mai letto: “… racconto esemplare di London, è l’ennesimo inno alla miseria umana: una celebrazione della nostra titanica finitudine, un misto fra il più raggelante darwinismo e l’accettazione stoica e disincantata della nostra natura imperfetta, che è la causa del male e del dolore del mondo”.

Ma non so perché nei partecipanti a questo test, ho rivisto tutte le angosce, le inquietudini, e la fatica del vivere, dei personaggi del sopracitato racconto. Impressione saltata ai miei occhi guardando la galleria fotografica pubblicata sulla bacheca di Giulia Fresca (tutti potete vederla, se non la cancellano), 37 foto che raccontano, dopo l’enfasi narrativa, attraverso le immagini questa giornata.

E qui dà il colpo di grazia, a sua insaputa, ad Occhiuto. Nella galleria fotografica postata dall’assessore non c’è una foto dove i ciclisti testano la famosa alliccata di cemento pittata verde, che il sindaco spaccia e che i cosentini hanno pagato, per pista ciclabile.

Anzi ce n’è una che vi mostriamo che è la prova del reato. L’unica foto che mostra l’alliccata di cemento, è quella in cui il testatore preferisce farsela a piedi. Ma come, Giulia, testi le piste e non testi quella di cui ti vanti (essendo anche tu di questa amministrazione)? Forse perché non è ciclabile? Perchè non ha continuità nel percorso, né segnaletica? Perché è tutta “ostruita”?

Ora che anche tu, Giulia, e i tuoi amici, avete avuto modo di confrontarvi, anche scientificamente (visto che c’erano anche i professoroni) con questa truffa, spero scatti in voi lo stesso istinto che portò Malemute Kid a lanciare i suoi cani quando capì che non c’era più niente da fare: “Passarono una, due ore, e l’uomo non moriva. A mezzogiorno il sole, senza alzare il suo cerchio al di sopra dell’orizzonte, lanciò come un obliquo bagliore di fuoco nel cielo, e si ritirò. Malemute Kid si alzò e si avvicinò al compagno. Dette un’occhiata intorno. Il Silenzio Bianco sembrava ghignare ed egli fu invaso da una grande paura. Ci fu un colpo secco: Mason fu proiettato nel suo sepolcro aereo e Malemute Kid lanciò i cani al galoppo sfrenato, attraverso la neve”. E poi, Giulia, con noi in agguato nel web, tu che fai? Ci dai un assist clamoroso.

Ps: per Occhiuto, senza che la cazzii. Non l’ha fatto apposta.

Giardini del Duglia