Giustizia, approvata la riforma Cartabia: la maggioranza regge

È stata approvata al Senato la riforma della giustizia, confermando il testo già passato alla Camera che quindi diventa legge. Sono stati 173 i voti a favore, 37 i contrari, mentre 16 sono stati i senatori astenuti. Risultato previsto, nonostante i diversi malumori all’interno della maggioranza, anticipato dai ringraziamenti della ministra Marta Cartabia prima delle dichiarazioni di voto: «Solo pochi mesi fa, le Camere rispondevano con un lungo applauso all’appello del presidente Sergio Mattarella che sollecitava l’approvazione di questa riforma. Oggi – ha detto la ministra – siamo qui per mantenere l’impegno di trasformare in legge un provvedimento che viene da lontano e che è stato costruito con il contributo di molti. Un provvedimento preceduto da un lungo lavoro, non semplice, portato avanti con il contributo di molti».

Ieri erano stati bocciati gli emendamenti proposti da Lega e Fratelli d’Italia. La riforma della giustizia firmata dalla ministra Cartabia ha come obiettivi la riforma del processo penale e del processo civile. Per il processo penale l’obiettivo è quello di ridurre i tempi in cui si arriva a un verdetto e dare più spazio alla difesa. Nel processo civile, oltre a garantire anche qui dei tempi più stretti per i procedimenti, si punta anche a introdurre alcuni degli strumenti per le udienze a distanza che sono arrivati con il Covid-19. Questa riforma era già stata approvata dalla Camera. In occasione del voto in Senato Giulia Bongiorno, responsabile della giustizia per la Lega, aveva annunciato il Sì di tutto il gruppo. Nonostante questo, cinque senatori si sono astenuti: Roberto Calderoli, il presidente della Commissione Giustizia Andrea Ostellari, Simone Pillon, Alberto Bagnai e Carlo Doria.