Guerra Scarpelli-Cedolia: la deriva dell’Asp di Cosenza

Il Cinghiale e Scarpelli

Va avanti la guerra aperta tra Scarpelli e Cedolia, cioè tra l’ex direttore generale dell’Asp di Cosenza e l’ex direttore amministrativo aziendale dell’Asp nominato dallo stesso Scarpelli.

E’ di qualche tempo fa la notizia che Cedolia ha fatto causa al provvedimento di Scarpelli che lo esautorava dalle funzioni di direttore amministrativo aziendale.

L’iter amministrativo è terminato con sentenza passata in giudicato essendo transitata prima al TAR della Calabria e conseguentemente al Consiglio di Stato a favore del dr. Flavio Cedolia.

La conseguenza di tale sentenza è il risarcimento nei confronti del ricorrente pari a circa 270 mila euro. I due tribunali amministrativi hanno riconosciuto il danno ed intimato il pagamento all’Asp di Cosenza. Questi gli ultimi avvenimenti.

Cosenza-Asp

Ma come si è arrivati al contenzioso? Il confronto vero tra le parti ha avuto inizio nel momento in cui il dr. Cedolia si rifiutava di apporre, come previsto dalla norma, parere positivo all’atto deliberativo prto. n. 2615 del 23.07.2012 avente ad oggetto “Rimodulazione del rapporto convenzionale con la STS s.p.a. per le opere di messa in sicurezza dell’Ospedale di Rossano per un totale di 650 mila euro”.

Infatti, Cedolia, nel valutare tale atto motivava il proprio parere negativo sostenendo che “non si potevano affidare direttamente lavori ad una impresa con la quale c’era un arbitrato in atto” nè era possibile affidare direttamente, senza una gara d’appalto, lavori che superavano la soglia dei 40 mila euro come previsto dalla normativa vigente.

Cedolia, poi, smentiva Scarpelli che, arbitrariamente, senza che l’atto venisse sottoposto al direttore sanitario e amministrativo per il previsto parere, aveva già apposto la propria firma dichiarando falsamente “acquisito il parere favorevole dei direttori sanitario ed amministrativo”.

Nel caso di specie, inoltre, si voleva deliberare l’affidamento dei lavori di messa in sicurezza addirittura senza che all’atto deliberativo fossero allegati una relazione tecnica a supporto, senza alcun computo metrico e basando il tutto su di una convenzione vecchia di oltre 20 anni, che la STS aveva con le ex USSL di San Marco Argentano e di Rossano.

Sapete come è finita la storia di quell’atto deliberativo? Cedolia viene fatto fuori da direttore amministrativo aziendale dell’Asp di Cosenza in data 27.11.2012 e, solo due giorni dopo, quell’atto macroscopicamente illegittimo (scusate l’eufemismo) viene adottato facendo lievitare addirittura le somme che da 650 mila euro divenivano 5 milioni di euro!!!

Com’è possibile? A Cosenza pare che tutto possa essere fatto, tanto questi sono reati amministrativi! Diciamolo pure, l’atto deliberativo citato è forse la punta dell’iceberg dello scontro tra Scarpelli e Cedolia, ma se ne potrebbero citare tanti altri che dimostrano la scellerata gestione dell’Asp di Cosenza ridotta a mercimonio, dove gli sprechi, le ruberie di ogni genere, la corruzione ed il clientelismo hanno fatto da padroni durante la gestione Scarpelli.

Cedolia ha avuto ragione, quando avrà ragione il popolo della provincia di Cosenza? Chi pagherà per le incapacità? Diciamolo pure: Pantalone.