Ho capito la Sila!

La Sila va capita! E il riferimento di questa espressione è senza ombra di dubbio alla sua bellezza. La bellezza della Sila va contemplata, ammirata, respirata e elaborata. La “montagna”, si sa, è il luogo di contemplazione per antonomasia. La capacità di parlare con noi stessi è una prerogativa che, naturalisticamente parlando, abita nei boschi e sulle alte cime delle montagna: basta bussare alla loro porta, e l’estasi è servita. Certo, anche il mare d’inverno in quanto a “suggestioni e emozioni” non scherza, ma siamo di fronte ad un periodo specifico, mentre per la montagna questo vale per tutte le stagione dell’anno. Si potrebbe dire che un tramonto o un’alba estiva vista dalla spiaggia resta un momento magico per chiunque le osservi. Ed è vero, ma anche qui siamo di fronte a “momenti” che hanno un limite temporale, mentre in montagna far “sparire” la suggestione, in qualunque ora del giorno, è impossibile. La Sila ti avvolge tutto il giorno ed è sempre con te, e non considerarla è una operazione impossibile anche per il peggior “sbadato”. Non si può ignorarla, è sempre presente e ci parla in continuazione, basta ascoltarla, e la comprensione arriva da sola.

Ecco, alla luce di questo ho capito perché la Sila va capita. E quello che ho capito è che questa “grande bellezza” gli unici a non averla capita sono i politici che non hanno mai mosso un dito per preservare, tutelare e valorizzare questo enorme patrimonio che Madre Natura ci ha generosamente regalato. E, francamente, non capisco il perché!