Ho un sogno: via i politici dalla sanità (di Gianni Colistro)

1978, arrembaggio dei politici alla sanità

L’inizio della fine della sanità è avvenuto quando i politici hanno deciso di impadronirsene.

Hanno raccolto, dal cestino dei rifiuti degli inglesi, le norme sanitarie che essi avevano, dopo un certo periodo di prova, ritenute inadatte a soddisfare le esigenze dei loro concittadini e le hanno adattate alle loro necessità (legge 833 del 23.12.78).

Prima di proseguire è d’obbligo fare una breve digressione per far capire al lettore come funzionavano gli ospedali prima dell’appropriazione indebita.

C’era il Direttore Sanitario, il Direttore amministrativo, il Consiglio dei Sanitari e il consiglio d’Amministrazione (composto, secondo la grandezza degli ospedali, da un presidente e da consiglieri comunali), che si interessava esclusivamente a redigere le deliberazioni inerenti le spese ospedaliere. Il lavoro scorreva tranquillo e dava i suoi frutti.

Le assunzioni del personale medico venivano fatte per concorso e in linea di massima si puntava a dare il posto a chi dimostrava la propria valentia.

L’avvento politico ha stravolto il tutto.

Sono nate le Usl (unità sanitarie locali) composte da una assemblea generale. Una pletora di personaggi la cui caratteristica peculiare era l’incompetenza. Riunioni fiume senza riuscire a concludere nulla. Poi i comitati di gestione. Insomma confusione su confusione.

Poi le ASL e infine le ASP. I manager, i Direttori Generali. Tutti politici al servizio del loro mentore.

Concorsi fasulli in cui doveva vincere chi aveva avuto il placet dall’alto. Cancellato, dalla Rosy Bindi, anche il Concorso per i primari. Basta commissioni, ma una graduatoria calcolando i titoli. E i Direttori Generali, secondo gli ordini ricevuti, dovevano nominare anche l’ultimo dei primari. E dopo anni di soprusi e di dominio dei politici avete davanti agli occhi la terrificante situazione della sanità italiana.

Ci sono i sanitari bravi che lavorano con grandissima serietà. Ma sono una minoranza.

Per risolvere la grave situazione un modo c’è. Via i politici dagli ospedali. Ma è un sogno che sto facendo a occhi aperti. I politici difenderanno con le unghie e coi rostri i loro privilegi, che sono parecchi. Vi pare che possa interessare loro la salute della povera gente?

Gianni Colistro