Ciao Mister, il ricordo di Claudio Ranieri e il Catanzaro di Di Marzio come il Leicester Campione d’Inghilterra

Appena tre mesi fa il mondo del calcio festeggiava i 70 anni di Claudio Ranieri, l’allenatore universalmente riconosciuto come “innovativo e di classe: un vero signore”, che ancora oggi è sulla cresta dell’onda sia in Italia, dove nella stagione scorsa ha salvato la Sampdoria, sia in Inghilterra, dove è appena stato chiamato ad allenare il Watford. In quelle ore un po’ tutti gli addetti ai lavori hanno ricordato le tappe più importanti della sua carriera: Cagliari, Firenze, Valencia, Parma, Chelsea, Roma e naturalmente Leicester, ovvero la squadra con la quale ha clamorosamente conquistato la Premier League nel 2016 e che lo ha incoronato come indiscusso “King” e non solo del calcio inglese.

Claudio Ranieri come tutti sanno è profondamente legato alla Calabria e in modo particolare a Catanzaro. Non avrebbe mai immaginato di dover dire addio a soli tre mesi dai suoi 70 anni al suo indiscusso maestro Gianni Di Marzio ma purtroppo è andata così. Doveroso riportare il suo tenero ricordo per il Mister più importante della sua carriera, prima a Catanzaro e poi a fine carriera anche a Catania. 

“Addio Gianni, sei stato il mio allenatore per 5 anni e mio grande amico per tutta la vita: se sono allenatore lo devo a te”. Così da Londra il tecnico del Watford, Caludio Ranieri, gia allenatore tra le altre di Juve, Roma e Leicester con cui ha vinto a sorpresa la Premier League, saluta il suo ex allenatore Gianni Di Marzio morto a 82 anni. “Ora – aggiunge Ranieri – posso solo condividere il dolore di questa tua ultima notizia con Tucci e Gianluca. Mi mancherai, tantissimo”.

LA STORIA DEL GRANDE CATANZARO DI GIANNI DI MARZIO

Appena 22enne, nel 1974, Claudio Ranieri dalla Roma passò proprio alla squadra giallorossa, dove era appena arrivato Gianni Di Marzio, in Serie B. Quel Catanzaro – il cui presidentissimo era il leggendario Nicola Ceravolo – passò alla storia del calcio italiano: battuto solo allo spareggio dal Verona nella prima annata, conquistò la seconda storica promozione in Serie A nel 1975-76, anche se poi nella stagione successiva tornò in B. Ranieri però restò ancora per altre quattro stagioni a Catanzaro, conquistando un’altra promozione in Serie A con Giorgio Sereni in panchina e contribuendo alle grandi fortune giallorosse nei campionati di Serie A dal 1978 al 1982 con allenatori come Carletto Mazzone, Tarcisio Burgnich e Bruno Pace. Fino allo straordinario settimo posto della sua ultima stagione. Tradotto in numeri: 253 presenze in 8 anni e il primato di calciatore con più presenze in Serie A del Catanzaro. Poi se ne andò a Catania, dove nel frattempo era arrivato indovinate chi? Ancora Gianni Di Marzio…

Così la Gazzetta dello Sport ricorda la militanza di Ranieri nel Catanzaro di Di Marzio…

Per Claudio Ranieri c’è stata una sola squadra paragonabile, dal suo personale punto di vista, al suo glorioso Leicester. Era il Catanzaro di Gianni Di Marzio, quello di Palanca, Silipo e gli altri, il club in cui disputò da calciatore ben 8 stagioni, dal 1974 all’82 . «Capisco non sia un grande esempio — ha raccontato Ranieri. Ma quella era una squadra come il Leicester, un gruppo di amici che viveva insieme». Ranieri per anni ogni estate ha portato in giro per il Mediterraneo sulla sua barca i suoi amici di allora. E ancora adesso capita spesso che nella sua villa in Toscana si facciano grandi cene di squadra.

Quegli amici di cui scrive la Gazzetta dello Sport hanno scritto la storia del grande Catanzaro. Non solo Massimo Palanca e Fausto Silipo, ma anche Adriano Banelli, Paolo Braca, Ginone Maldera (scomparso anche lui qualche mese fa), Roberto Vichi, Pieraldo Nemo, Alberto Spelta, Gianni Improta, Giorgio Pellizzaro, Pietro Michesi, Ubaldo Novembre, Giorgio Vignando (scomparso qualche anno fa). Dietro ogni nome c’è un pezzo di storia giallorossa e queste storie continuano ancora oggi ad incrociarsi in nome di quella vecchia amicizia e sono cose che non si dimenticano, specie in un mondo come quello del calcio dove i sentimenti non sono certo il massimo…