I fedelissimi di Occhiuto: il gran cerimoniere, la mitica e i due miracolati

Mario Occhiuto e Geppino De Rose

A Cosenza si lavora troppo, non c’è niente da fare. E in Comune c’è così poco personale… Mancano 50 persone e qualche dirigente, secondo il sindaco, ma per il momento, non potendo fare di più, tutto ciò che resta è nominare quattro membri dello staff e rimettere a posto qualche pedina da premiare con uno stipendio annuo di 30-40mila euro a testa.

Parliamo dell’ultima infornata di “amichetti” di Occhiuto: quattro fedelissimi di una certa importanza. Persone di fiducia, a cui lasciare il timone quando ci si sposta in Provincia, in questo doppio binario amministrativo che non lascia respiro al nostro sindaco-presidente.

Non avendo (ancora) acquisito il dono dell’ubiquità, si è dunque circondato di fidati collaboratori, che sono andati a sostituire i dimissionari (chi passato in Provincia come Giovanni De Rose e chi no). Ma vediamo chi sono gli ultimi tasselli del progetto elettorale di Occhiuto.

Geppino De Rose, ex assessore oggi con funzioni di segreteria del sindaco; Alessandra De Rosa, ex assessora anche lei, ora con funzioni di supporto eventi e rapporto organismi; poi c’è Angelo Brutto con funzioni di supporto attuazione programma e Pino Carotenuto, che curerà i rapporti della Presidenza del Consiglio. Tutte funzioni molto fumose. Per non dire altro.

Geppino De Rose è il più famoso, non solo perché ha fatto l’assessore. A novembre 2014 si è improvvisamente dimesso per “motivi personali” lasciando il suo posto a Domenico Luciani o a Massimo Bozzo. Chi lo sa… Ma sui veri motivi delle dimissioni, mistero assoluto. I rapporti con Occhiuto, però, restano buoni, aveva tenuto a precisare.

De Rose è stato un po’ il ministro dell’Economia di gran parte della sindacatura Occhiuto, gran cerimoniere e con curriculum di peso, insomma un pezzo grosso. Ora veleggia nelle stanze della segreteria e, a quanto pare, si occupa anche di asili nido. Che la prudenza non è mai troppa.

Alessandra De Rosa
Alessandra De Rosa

La mitica Alessandra De Rosa era l’amica dei movimenti e delle associazioni. Sempre sorridente e anche combattiva, quando ce n’era bisogno. Memorabili le 7mila 600 battute che scrisse al direttore di Calabria Ora per rispondere a Franco Corbelli che accusava il Comune di occuparsi solo di feste e lustrini. Rispose come una vera supporter, dagli spalti. Purtroppo (per lei) fu fatta fuori senza tante cortesie nell’estate del 2013 quando c’è stata l’esigenza di rimpastare il tutto.

Angelo Brutto è invece il giovane preferito di casa Orsomarso, con una intimidazione alle spalle e tutti i giovani dell’ex Pdl dalla sua. Ingegnere informatico, consulente al consiglio regionale e più indietro nel curriculum di enti in house della Regione, nel maggio 2010 gli bruciarono il portone di casa.

Da sempre presidente dell’associazione Giovane Italia, poi segretario provinciale dei giovani Pdl, il più giovane candidato calabrese alla Camera e oggi consigliere comunale di Piane Crati.

“Il Popolo della Libertà, essendo il primo partito in città, ha il dovere di guidare la sfida per la storica conquista di Palazzo dei Bruzi esprimendo il nome del prossimo sindaco”, diceva… Poi lascia stare che lui proponeva Vincenzo Adamo (“capitano coraggioso”) e per le primarie del centrodestra a candidato presidente della Regione per l’Ncd proponeva, appunto, Orsomarso…

Angelo Brutto
Angelo Brutto

Ora sta aiutando il vicesindaco Vigna.

Pino Carotenuto, in quota Morrone, ha una storia più complicata. Storico proprietario del ristorante Per Bacco in piazza Valdesi e del forno in via Pasquale Rossi, è stato candidato al Comune con una lista ultra-scopellitiana, ma non è riuscito ad entrare. Poi, nel gennaio 2012, è finito nell’inchiesta sulla truffa al fondo Antiusura, che gli è costata l’arresto: il cosiddetto scandalo dei “confidi d’oro”. Allora era consigliere provinciale con “Calabria Riformista”. Ultimamente capostruttura di Morrone in consiglio regionale, ora sta aiutando il figlio Luca in consiglio comunale.

I collaboratori sono stati inquadrati in categoria D – eccetto Carotenuto che, essendo l’unico non laureato, è in categoria C – e guadagnano tutti tra i 30mila e i 40mila euro all’anno, per un totale di spesa di 141mila euro. Alla faccia nostra.

Carotenuto e Morrone
Carotenuto e Morrone