Iacchite’ e il Movimento Cinque Stelle (di Gabriele Carchidi)

Sarò sincero: non pensavo che l’articolo di ieri sul senatore Nicola Morra potesse scatenare il putiferio che ha scatenato. Ma, alla luce di tutte le reazioni e di tutti i commenti, non posso esimermi dal prendere una posizione che possa essere maggiormente comprensibile a chi ci legge.

Noi di Iacchite’ (Gabriele Carchidi, Michele Santagata e Valentina Mollica) siamo convinti estimatori del Movimento Cinque Stelle e soprattutto del suo fondatore, Beppe Grillo.

Ritengo che la battaglia morale che il Movimento sta conducendo a livello nazionale sia l’unica speranza che hanno gli italiani onesti di non veder perpetuare le logiche di un sistema corrotto e marcio. Gente come Grillo, Di Battista, Di Maio, la Taverna, la Lezzi e con loro tutti i volti più noti del panorama nazionale meritano il massimo sostegno per quanto stanno facendo.

Giusto per fare un esempio, l’inchiesta di Santagata sulla misteriosa morte del magistrato Federico Bisceglia, è stata fatta propria da un big di Beppe Brillo quale è il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. E ha trovato ampio spazio nella rubrica “Passaparola” del blog di Beppe Grillo.

Questo è il link.

http://www.beppegrillo.it/2015/03/passaparola_lo_strano_caso_del_pm_morto_a_mezzanotte_michele_santagata.html

Detto questo, vorrei sottolineare con tutto il fiato che ho in corpo un concetto base: l’articolo di ieri non era un articolo contro il Movimento Cinque Stelle ma bensì contro quel maledetto immobilismo che blocca una opposizione seria dei grillini alla cappa di potere che ammorba la città di Cosenza e più in generale la Calabria.

Del resto, che i Cinque Stelle abbiano problemi ad affermare la loro azione politica in Calabria è testimoniato dal pessimo risultato elettorale del 2014. Ora, non sta a me stabilire di chi è la colpa ma posso scrivere che a me (e agli altri due miei compagni di viaggio) l’operato politico di Nicola Morra non convince per niente?

Morra
Morra

Al di là di qualche attacco sporadico a Mario Occhiuto (che ormai è come sparare sulla Croce Rossa), non mi risulta che il senatore Morra si sia occupato della deriva del nostro sistema sanitario. Eppure, di “notizie di reato” se ne ha cognizione diffusa.

Dal sistema di reclutamento dei precari al sistema di elargizione di soldoni ai soliti amici degli amici fino al sistema che regola le nomine e persino le dialettiche interne ai vari uffici, tutti in mano al Cinghiale e ai suoi affiliati. Eppure, Morra su queste tematiche non interviene. Così come non interviene sui loschi affari del PD, che vedono protagonisti i soliti personaggi: Nicola Adamo, Madame Fifì, Carletto Guccione e compagnia bella. Niente, silenzio assoluto.

Eppure, fanno assumere i loro amici, stilano elenchi, fanno compravendite di voti. Perché allora il senatore Morra traccheggia e non li degna di una salutare campagna di denuncia?

Ve lo dirò ancora più francamente: Iacchite’ spesso e volentieri, anzi quasi sempre, svolge il lavoro che dovrebbe svolgere il senatore Morra. Perché, se si ha l’ambizione di fare politica, è questo il dovere di chi si candida a rappresentare le sacrosante esigenze dei cittadini. Denunciare, denunciare, denunciare…

Posso dire, poi, che la scelta del candidato sindaco non mi è piaciuta per niente senza incorrere nelle invettive dei sostenitori di Nicola Morra? Ma vi pare possibile che il candidato sindaco dei grillini sia un uomo (perbene, per carità), ma comunque funzionale in passato a logiche di partito (Democrazia Cristiana) e magari anche di associazionismo massocattolico (tipo Rotary o Cavalieri del Santo Sepolcro) che nulla dovrebbero avere a che fare con un Movimento di battaglia?

E che dire dell’aspetto anagrafico? Non ho nulla contro gli uomini di mezza età (anche perché comincio a diventarlo anch’io…) ma, vivaddio, è possibile che tra gli attivisti del Movimento non ci fossero giovani in grado di essere messi al posto di Coscarelli o di qualche altro “meno giovane” in lista? Perché questa esclusione dei ragazzi del Movimento? Verrebbe quasi da dire che si propugna il motto del “vecchio che avanza”. E non è per niente bello.

Detto anche questo, mi preme far sapere alla stragrande maggioranza dei grillini cosentini che non li consideriamo “pecoroni”. Certo, forse nell’articolo di ieri c’era qualche aggettivo non proprio correttissimo, ma non per questo cambia il giudizio su di loro. Donne e uomini ai quali va la nostra stima per la missione che si prefiggono di portare avanti, anche se con qualche inevitabile errore di valutazione rispetto a tutta la massa di denunce che i cosentini attendono di poter vedere da un movimento di battaglia.

Ultimo aspetto: abbiamo scritto, su input di una fonte amica, che ci poteva essere un legame di parentela tra Morra e Coscarelli. Abbiamo usato il condizionale, abbiamo sbagliato e ce ne scusiamo.

Morra e Coscarelli non sono parenti, va bene. Ma siete proprio sicuri che fosse questo l’aspetto più importante dell’articolo?

Spero di poter contribuire a rasserenare i rapporti tra Iacchite’ e gli attivisti del Movimento. Quanto a Morra, ha le spalle larghe e non si farà certo condizionare da un umile articolo di critica politica di un giornale on line di frontiera. Auguriamo buon lavoro anche a lui e, magari, qualche denuncia in più.

Senza rancore.

Gabriele Carchidi