IGreco e la filiera della chiarenza

La famiglia iGreco insieme a Ernesto Carbone, Ferdinando Aiello e Brunello Censore

Abbiamo scritto più volte della rapida e irresistibile scalata al potere della famiglia Greco di Cariati. Le coordinate di questa ascesa sono poche ma essenziali: prima il successo della produzione di olio e vino e l’accumulo di tanti terreni sotto l’egida del capofamiglia Tommaso.

Poi, dal 2001 a seguire, una serie di vicissitudini. Tommaso morto ammazzato a colpi di lupara, qualche anno di inevitabile smarrimento e poi l’arrembaggio della sua famiglia alle postazioni maggiori della politica che conta.

Anzitutto, si parla di 32 milioni ricevuti dall’allora assessore regionale all’Agricoltura Mario Pirillo, una circostanza sulla quale sta lavorando alacremente la Guardia di Finanza. Che avrebbe anche individuato le società “scatole cinesi” con le quali sarebbe stata perfezionata l’operazione.

Quindi l’intervento di un altro Tommaso Greco, sempre parente della schiatta, per anni potentissimo ras dell’esattoria (ricordate l’Etr?) e della Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania ma anche comproprietario della clinica Madonna della Catena, da cui viene liquidato con oltre 9 milioni di euro qualche anno dopo la morte del suo omonimo parente.

La Madonna della Catena
La Madonna della Catena

Con tutti quei soldi in tasca, dunque, c’è il “tesoretto” necessario per arrivare dove si deve arrivare. E così, dal 2013 in poi, la famiglia Greco diventa iGreco ed entra ufficialmente nel business della sanità acquisendo cliniche come se piovesse. Madonna della Catena, Madonnina e Sacro Cuore diventano pedine dell’impero iGreco nel giro di pochi mesi. Oltre all’Hotel Executive, rilevato quasi a costo zero. E al quotidiano La Provincia, acquisito in combutta con Ivan Greco (socio dell’usuraio Pierino Citrigno) e sua moglie Simona Gallo. E probabilmente anche all’emittente televisiva Teleuropa Network.

L’obiettivo, neanche troppo nascosto, è quello di farsi finanziare dalla Regione un progetto di polo sanitario privato, una sorta di “Ospedali Privati Riuniti” da 15 milioni di euro di accreditamenti all’anno.

Gli sponsor politici? Praticamente tutti: dai renziani calabresi, capitanati da Ernesto Carbone e Ferdinando Aiello, al resto del Pd (nonostante l’animosità di Oliverio, che, come tutti sanno, non conta nulla) con Madame Fifì e Guccione in prima linea, dalla famiglia Gentile a quella Occhiuto per finire al sindaco di Rende Manna, che si è già messo a disposizione per i terreni da assegnare. Tutti rigorosamente dalla loro parte. Nessuno escluso.

Ma nelle ultime ore diversi boatos informano di movimenti strani alla vigilia dell’attesissimo consiglio comunale di Rende del 17 novembre nel quale si deve dare il via libera all’iter per il “sogno” de iGreco con l’indizione della conferenza dei servizi per approvare, in variante al Prg, il progetto “Ospedali Riuniti”. Forse sono solo dicerie, forse hanno un fondamento. Lo scopriremo solo vivendo.

igreco

Nel frattempo, stando a quello che si vede finora, noi questa alleanza l’abbiamo definita la filiera della chiarenza, prendendo spunto dalla produzione vinicola de iGreco. E questa fotografia che pubblichiamo, scattata nel quartier generale degli imprenditori a Cariati, nella quale, oltre a Ernesto Carbone e a Ferdinando Aiello, c’è anche il buon Brunello Censore, sintetizza fedelmente il fortissimo legame tra iGreco e la politica.