Il Gattopardo a Rende, da Principe a Manna: tutto cambia perché nulla cambi

Rende, per molti anni, è stata davvero un modello di buongoverno.

Francesco “Cecchino” Principe, socialista e inevitabilmente rivale del coetaneo e compagno di partito ma non di corrente Giacomo Mancini, aveva creato un piccolo gioiello e gli piaceva che chi veniva da fuori definisse la sua Rende come una “città europea” paragonandola a realtà come Stoccolma o Copenhagen.

cecchino

“Cecchino”, nonostante fosse entrato anche in Parlamento, è stato sindaco di Rende dal 1952 al 1980. Poi ha lasciato il passo al figlio Sandro, anche lui parlamentare e sottosegretario, che ha cercato di conservare questo immenso patrimonio ma non ha mai avuto il carisma e la caratura del padre.

Ed è proprio sotto la sua gestione che il mito del “modello Rende” prima si offusca e poi tramonta definitivamente.

Lo sviluppo di Rende si è centuplicato tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, quando accadono anche un paio di eventi che fanno capire tante cose dell’evoluzione della cittadina d’oltre Campagnano. Un’evoluzione fatta anche di appalti e sangue, come quello dell’ex consigliere comunale di Rende Pino Chiappetta, costruttore trucidato nel 1990 a Commenda all’età di 36 anni e del cui delitto fu accusato il ‘collega’ Antonio Grimoli. Una triste sfaccettatura dell’intreccio tra politica, imprenditoria e ‘ndrangheta che ha fatto la fortuna del cemento su Rende.

Sandro Principe
Sandro Principe

Un paio d’anni dopo, poi, Sandro Principe verrà anche raggiunto da un avviso di garanzia nel quale si avanzava il sospetto che fosse vicino a qualche cosca importante della ‘ndrangheta reggina. E il sospetto nasceva tutto dal cemento. Su questo non ci possono essere dubbi.

Intanto, la famiglia Grimoli, alle prese con la giustizia, è costretta a mollare la gallina dalle uova d’oro ed ecco che fioriscono i costruttori. Molti dei quali sono consiglieri comunali o dirigenti. L’elenco è lungo.

Carlo Stellato, Raffaele (prima), Michele e Alessandro (poi) De Rango, Francesco Mirabelli (figlio del costruttore Gianfranco), Dario Raimondi, Pietro Ruffolo (il costruttore in questo caso era lo stretto congiunto Luigi), Antonio Marchiotti e Ferdinando Vena (figlio del costruttore Peppino).

”Da più di vent’anni Rende – spiega l’urbanista Alberto Ziparo – aveva un’offerta di case esuberante rispetto alla domanda abitativa dell’area urbana. Negli anni ’90 è stata quindi usata l’Università della Calabria e i suoi potenziali studenti per giustificare un’ulteriore cementificazione del territorio di Rende. Si diceva che poiché l’Unical doveva espandersi, si dovevano costruire più palazzi per ospitare i futuri iscritti. Intanto l’università, da parte sua, ha continuato a edificare i propri alloggi studenteschi ripetendo, alla nausea, di non essere in grado di far fronte alle numerose richieste di case dei laureandi. In realtà, però, l’edilizia universitaria faceva da testa di ponte per l’edilizia privata speculativa. Infatti quelle case, spesso, non sono state date nè agli studenti nè alle famiglie, ma sono state usate come pacchetti finanziari per far sì che i costruttori potessero ottenere crediti dalle banche o dalle finanziarie e nuovi programmi di investimento”.

Se ne accorge persino la procura di Cosenza e ipotizza proprio i reati di conflitto di interesse e abuso di ufficio che si sarebbero verificati all’epoca del varo dei Pau, Piani Attuativi Unitari, approvati in una burrascosa e calda seduta di consiglio comunale il 7 agosto 2007.

Otto i consiglieri sottoposti addirittura all’incidente probatorio. Tutti vicinissimi alla famiglia Principe. Almeno allora…

Giuseppe Gagliardi
Giuseppe Gagliardi

Sono Emilio Chiappetta, presidente del consiglio comunale, che avrebbe avuto un conflitto in contrada Linze; Giuseppe Gagliardi, presidente della commissione Ambiente e Territorio, in riferimento ai Pau di contrada Pelleca.

E ancora Mario Tenuta, Salvatore Lombardo, Francesco Mirabelli, figlio del noto costruttore Gianfranco, Lunetto Vercillo, figlio del dirigente al Personale Valdo, Michele De Rango e Ferdinando Vena, per i Pau di contrada Santa Chiara, S.Rosa e Iannuzzi.

Ma quell’inchiesta (la procura di Cosenza è notoriamente propensa all’insabbiamento) è confluita in quella della DDA, che proprio oggi ha ripreso vigore con gli arresti eccellenti. L’ultimo ad essere ascoltato dal sostituto procuratore Pierpaolo Bruni è stato Giuseppe Gagliardi. Prima dell’arresto di stamattina.

I TENTACOLI DELL’INGEGNERE GIANFRANCO SOLE  E DEL DOTTORE FRANCESCO RAIMONDI

Insomma, Rende è un circolo chiuso i cui unici beneficiari sono pochi e ben individuabili personaggi che si sono avvalsi e si avvalgono del beneplacito di tutti gli uffici del Comune di Rende, tra cui l’ufficio tecnico gestito per anni dall’ingegnere Sole, che è arrivato finanche a rilasciare concessioni edilizie a privati in cambio dell’acquisto di un robot da cucina denominato “Bimbi” di cui la moglie è rappresentante.  

Ma anche quello dei lavori pubblici diretto dal dottore Francesco Raimondi, il quale, nonostante fosse dimissionario, ha gestito la gara d’appalto del Viale Parco chiuso con l’assegnazione ad un’ Ati (Associazione temporanea di imprese), tra cui figura anche la Pianolago calcestruzzi, con un ribasso del 35 %, senza aver attivato i dovuti controlli di legge previsti per ribassi troppo alti. Inoltre, come abbiamo visto dall’elenco pubblicato sopra, lo stesso Raimondi è un costruttore…

L’ingegnere Sole, sollevato dall’incarico di responsabile dell’ufficio tecnico del Comune da qualche anno (ma che è rimasto comunque all’ufficio urbanistica e non solo), sta acquistando numerosi immobili, tra cui un attico su via Marconi di Rende guarda caso all’interno di un palazzo costruito nel giardino dell’ex Hotel Executive (oggi Ariha), del quale ci occuperemo nella prossima puntata.

Ha anche acquistato una villa a contrada Longeni accanto alla sua ed attualmente sta facendo costruire, a spese del Comune di Rende, un muro di massa a sostegno delle sue proprietà in un luogo assolutamente fuori mano ed inutile per la cittadinanza.

Dello stesso Sole si dice che sia socio occulto di una ditta di tale Cristiano di Marano Marchesato, che gli avrebbe addirittura intestato anche uno yacht utilizzato esclusivamente dall’ingegnere.

IL GATTOPARDO A RENDE

Marcello-Manna

Dopo il cambio di maggioranza, Principe e i suoi sodali sono solo stati fintamente accantonati dal nuovo sindaco Marcello Manna. E infatti Carlo Stellato, come si può tranquillamente verificare, ha affittato su via Marconi un sotterraneo a un gruppo di imprenditori cinesi, che vi hanno aperto un centro commerciale in barba a tutte le regole e le normative.

Stanno altresi costruendo un’area di servizio sulla SS19 sulla via C. Colombo alla faccia, come al solito, di tutta la vigente normativa in materia.

Quindi tutto cambia perché nulla cambi. In perfetto stile Gattopardo… E stanno anche preparando la costruzione di un mega villaggio in località Santa Chiara che interesserà i soliti pochi intimi costruttori.

Ma di Stellato e del suo strapotere scriveremo approfonditamente più tardi.