Il governo Draghi ha fallito: parla di pace ma fomenta la guerra

(di Alessandro Orsini – Il Fatto Quotidiano) – La strategia del governo Draghi è fallita e Mariupol lo conferma. Draghi ha spiegato la logica che lo induce a inviare armi all’Ucraina: 1) le armi italiane – ha spiegato – aiuteranno gli ucraini a uccidere tantissimi soldati russi; 2) tutti questi morti spingeranno Putin ad accettare la pace.

Ebbene, l’Ucraina ha appena affondato la Movska, provocando un numero altissimo di morti tra i marinai: circa 500. Proprio perché ha subito un colpo così duro, Putin ha ordinato di disintegrare Mariupol e non di fare la pace. Putin ha anche aumentato i bombardamenti su tutta l’Ucraina. Il che conferma la nostra previsione che la Russia può sventrare l’Ucraina come e quando vuole.

In primo luogo, Putin può sventrare l’Ucraina come e quando vuole a causa della geografia. La Russia ha continuità territoriale con l’Ucraina e questo la pone nella condizione di penetrare in territorio nemico agevolmente. L’invasione russa dell’Ucraina non è lo sbarco anfibio degli Stati Uniti a Okinawa o nelle Filippine nella Seconda guerra mondiale. Prima di effettuare quegli sbarchi apocalittici, gli americani dovevano fronteggiare pericoli immensi. I soldati russi, invece, passano dalla Russia all’Ucraina in un batter d’occhio. Tra la Russia e l’Ucraina non ci sono di mezzo i soldati della Nato.

In secondo luogo, la Russia non ha ancora impiegato seriamente la sua forza aerea. In mancanza di sistemi di puntamento, Putin potrebbe polverizzare qualunque cosa facendo piovere dal cielo bombe non guidate.

In terzo luogo, la Russia può ricorrere all’arma nucleare, sapendo che nessun Paese del mondo, come abbiamo già spiegato, lancerebbe la bomba atomica contro la Russia per vendicare l’Ucraina. Biden non vuole mandare a morire nemmeno un soldato per il Donbass. Figuriamoci se possa accettare di farsi lanciare addosso centinaia di bombe atomiche dalla Russia per difendere l’Ucraina, che non ha nemmeno una grande importanza strategica per gli Usa.

L’Ucraina è utile agli Stati Uniti soprattutto per creare una spaccatura tra l’Europa e la Russia e condurre l’Unione europea sotto il giogo americano: un giogo politico, militare ed energetico. La verità è che l’Italia è un Paese satellite degli Stati Uniti come la Bielorussia lo è della Russia. Questo spiega come mai il governo Draghi stia conducendo una politica di totale subordinazione alla Casa Bianca. Per di più, Draghi, Gentiloni ed Enrico Letta ambiscono a prendere il posto di Stoltenberg come Segretario generale della Nato. Questa è una delle ragioni del loro asservimento alle direttive della Nato, contrarie agli interessi nazionali dell’Italia e dell’umanità.

Non è vero che il governo Draghi voglia la pace, per la quale non fa niente. Il governo Draghi ha scelto la strada della guerra, non quella della pace, ma non può dirlo e ricorre alla retorica per capovolgere la realtà. La realtà è che Putin fa la guerra e il governo Draghi la alimenta al seguito dell’Unione europea, divenuta un prolungamento della Casa Bianca. Il ricorso alla retorica del “siamo tutti uniti” è un artificio dialettico del governo italiano per abbellire la cruda realtà della guerra in Ucraina che è lotta per il potere (e per una poltrona). I grandi ideali di libertà sbandierati da Letta in queste ore contano assai poco. Il governo Draghi sta mettendo l’Italia sulla strada della Terza guerra mondiale o di un’azione nucleare. Se questa si concretizzasse davvero, Draghi, Letta, Biden, Stoltenberg e Ursula von der Leyen dovranno essere considerati moralmente corresponsabili di una simile catastrofe.