Il mistero dei 18 bambini rom “venduti” dalla chiesa e dalla procura

Padre Fedele Bisceglia

Ci sono tante ragioni che hanno scatenato il complotto dei poteri forti della città contro Padre Fedele Bisceglia.

La sua Oasi Francescana, per esempio, “bocconcino” troppo ghiotto per le lobby di potere vicine alla diocesi. Ma anche le sue denunce sull’Istituto Papa Giovanni, trasformato in lager da don Alfredo Luberto, un sacerdote a dir poco irresponsabile. E non solo.

Padre Fedele era sceso in campo con decisione all’indomani della cosiddetta operazione “Spezzacatene”, che aveva mandato in carcere tanti genitori di bambini rom, che si sono trovati improvvisamente in mezzo alla strada e senza nessuna prospettiva.

Le autorità, dopo l’operazione, hanno inserito in alcuni istituti di suore a Cosenza 18 di questi bambini. Le suore avevano l’obbligo di non farli allontanare dagli istituti, eccetto per l’obbligo scolastico. In un secondo momento, le mamme dei piccoli sono state mandate agli arresti domiciliari presso l’Oasi Francescana. Padre Fedele, sensibile alle esigenze delle famiglie, decide di aprire una casa famiglia nel comune di Malito, utilizzando uno stabile di proprietà della parrocchia, arredato con nuovi letti e arredi donati generosamente dal comune di Castrolibero.

Nella casa famiglia, il personale è numeroso e qualificato: c’è l’insegnante di lettere, la sociologa, la psicologa, i guardiani, gli autisti. E naturalmente la massima assistenza: viveri, vestiario, medicinali. Come logica conseguenza del suo impegno, Padre Fedele cerca di ricongiungere i figli alle mamme e così decide di scrivere al magistrato Claudio Curreli, che ha guidato le indagini dell’operazione “Spezzacatene”. Ma non riceve mai risposta.

Claudio Curreli
Claudio Curreli

Il passo successivo è quello di rivolgersi al Tribunale dei Minori di Catanzaro, dove inizia una proficua collaborazione con il giudice Carlo Caruso. E’ proprio lui infatti a creare i presupposti affinchè madri e figli possano vivere insieme nella casa famiglia di Malito.

Tutto era ormai pronto per il trasferimento delle donne a Malito quando, il 23 gennaio 2006, Padre Fedele viene arrestato.

Da quel momento in poi, succede di tutto.

Il Padre Provinciale dei Francescani Rocco Timpano, novello arrembante Attila, decide che è arrivato il momento di chiudere la casa famiglia di Malito e lo fa con il pretesto di dover eseguire una serie di lavori. Il 6 febbraio 2006, a neanche due settimane dall’arresto di Padre Fedele, i bambini saranno mandati via. I lavori invece non inizieranno mai. Era solo un’altra squallida strategia mirata a obiettivi inconfessabili e striscianti.

E i bambini? La loro naturale destinazione poteva e doveva essere l’Oasi Francescana, dove avrebbero trovato le mamme e strutture all’avanguardia ma qualcuno aveva deciso diversamente.

La Cronos di Vibo Valentia, visitando la struttura, dice e afferma che non è idonea ad accogliere bambini, perché all’Oasi alloggiano anche adulti nei piani inferiori.

Di conseguenza, vengono nuovamente separati dalle madri nonostante il giudice Caruso avesse già dato il via libera al ricongiungimento della famiglie a Malito.

Non solo: il 28 febbraio il Tribunale dei Minori di Catanzaro, avendo appreso del distacco tra mamme e bambini, scrive che il provvedimento esecutivo con il quale si ordinava di ricongiungerli, addirittura nove mesi prima, non è stato mai rispettato.

Perché Rocco Timpano ha allontanato le mamme dei piccoli rom con la scusa di eseguire dei lavori, poi mai realizzati, a Malito?

Siamo all’abuso di potere, nella migliore delle ipotesi. Perché la terribile verità è che quei bambini possono essere stati rapiti, “venduti” per le adozioni o addirittura usati per la vendita degli organi. Sì, perché le madri, per paura di essere rimpatriate, hanno lasciato l’Oasi Francescana e si sono dirette verso la Campania e il Lazio.

Dove sono adesso quei bambini? Chi li ha adottati? Quanto hanno pagato e a chi? E chi ha seguito le pratiche di adozione? E le suore che hanno permesso tutto ciò? Chi sono i magistrati che hanno concesso l’adozione, ben sapendo che le mamme esistono e che sono fuggite per paura?

Insomma, che fine hanno fatto questi 18 bambini innocenti?

Ci dev’essere certamente qualcuno che ha diabolicamente contribuito ad allontanarli dalle mamme. E non è neanche troppo difficile capire chi è.